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Bonus merito anche per i precari: gli emendamenti Anief

ccnl comparto scuola soldi

Il bonus merito introdotto nel 2015 con la Buona scuola “deve essere allargato a tutto il personale docente, anche precario, perché spesso coinvolto dal Collegio dei Docenti in tutte quelle attività oggetto di valutazione da parte del dirigente scolastico, e dalle attività formative da esso predisposte, unitamente al personale ATA ed educativo, la cui formazione è predisposta nel PTOF”. Sono due le proposte emendative illustrate da Anief in I e VIII Commissione del Senato al Decreto Legge Semplificazioni. 

Marcello Pacifico (Anief-Cisal) dichiara: “Escludere a priori centinaia di migliaia di lavoratori è stato un atto inappropriato, perché si è negata l’assegnazione del bonus merito e dell’aggiornamento del personale coinvolto in alta percentuale in progetti a supporto della didattica e per promuove attività di svariato genere. Ancora di più se pensiamo che il precariato scolastico in Italia copre quasi il 15% del corpo docente e al fatto che tra il personale Ata vi sono oltre 200 mila lavoratori e che gli educatori dei convitti sono nel contratto inquadrati come dei maestri di scuola primaria”.

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Tar del Lazio accoglie ricorso Anief: il personale educativo ha diritto all’inserimento in GaE

tar del lazio foto flickr

Il Tar del Lazio, accogliendo senza riserve il ricorso Anief volto all’inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento per la scuola primaria del personale educativo abilitato, segna un punto importante nella battaglia del sindacato di categoria. La sentenza, difatti, apre al personale educativo abilitato l’inserimento nelle GaE.

Il Ministero dell’Istruzione nei decreti annuali di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento non ha mai considerato il Personale Educativo tra le categorie dei docenti abilitati per la scuola primaria e, di conseguenza, non ha mai consentito loro di essere inclusi nelle GaE di III fascia riservate ai docenti muniti di abilitazione e utilizzate per le assunzioni a tempo determinato e indeterminato. “Il Miur invece – come sostenuto in udienza dall’avvocato Fortunato Niro dell’Anief – avrebbe potuto e dovuto concedere ai ricorrenti la possibilità di inserimento nella III fascia delle graduatorie ad esaurimento e il TAR Lazio, rilevata la fondatezza delle ragioni sostenute dal nostro legale in favore dei ricorrenti, ha accolto il ricorso”, spiegano dal sindacato.

La sentenza ottenuta dall’Anief presso il TAR Lazio, dunque, dichiara senza riserve il diritto dei ricorrenti, nella qualità di docenti in possesso dell’abilitazione all’insegnamento nelle istituzioni educative conseguita in virtù di procedura concorsuale, ad essere inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento valide per la classe di concorso EEEE (scuola primaria). Il Miur, ora, dovrà provvedere a inserire gli iscritti Anief che avevano promosso ricorso nelle graduatorie d’interesse anche per la scuola primaria, come sarebbe stato loro diritto sin dalla pubblicazione dei decreti di aggiornamento delle graduatorie utili per le immissioni in ruolo. Tutti i ricorrenti Anief interessati dalla sentenza emanata dal TAR Lazio, riceveranno nelle prossime ore precise istruzioni da parte dell’Ufficio Legale Anief per poter finalmente rivendicare l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento per la scuola primaria cui da sempre aspiravano.

(foto tratta da https://www.flickr.com/photos/ilquotidianodellapa/14063015247)

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Miur: presentate le finali dei Campionati Studenteschi

presentazione campionati studenteschi frame video miur

Dal sito del Miur:

Gubbio (PG) per la corsa campestre (20-22 marzo), Catania per la danza sportiva (10-13 aprile), Bari per la pallavolo (7-11 maggio), Terni per il tennis da tavolo (13-16 maggio), Giulianova (TE) per il calcio a 5 (14-18 maggio), Maracalagonis (CA) per il badminton (20-24 maggio), Treviso per il basket 3×3 (27-30 maggio). Sono queste le città che ospiteranno le finali dei Campionati Studenteschi 2018/2019, rivolti ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado.

L’annuncio è stato dato nella mattina del 9 gennaio 2019 al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal Ministro Marco Bussetti nel corso di un evento al quale hanno partecipato anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giancarlo Giorgetti, il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) Giovanni Malagò, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) Luca Pancalli e il Segretario Generale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Veronica Nicotra.

Sono 5.154 gli istituti partecipanti ai Campionati Studenteschi e 1.417.762 le iscrizioni a oggi.

Durante l’incontro sono state annunciate anche le città in cui si terranno i Campionati Mondiali: Castel di Sangro (AQ) per il tennis (2-9 giugno) e San Vito Lo Capo (TP) per il beach volley (3-10 ottobre). Sarà invece Marina di Massa (MS) ad accogliere gli studenti delle scuole secondarie di primo grado per la Festa Nazionale dello Sport dal 20 al 24 maggio. I ragazzi si sfideranno nelle seguenti discipline: vela, rugby, corsa campestre, basket 3×3, ultimate frisbee, volley S3.

“I Campionati Studenteschi e la Festa dello Sport – ha dichiarato Bussetti – sono momenti importanti, di gioia e di condivisione, per proseguire e sviluppare il lavoro che i docenti di educazione fisica svolgono nell’insegnamento curricolare. Il nostro obiettivo è avere più sport a scuola, già a partire dalla primaria. E siamo passati dalle parole ai fatti. Abbiamo avviato l’iter legislativo per inserire Scienze motorie nel curriculum di scuola primaria. La disciplina sarà insegnata da docenti di educazione motoria, provvisti di titolo idoneo, almeno per due ore a settimana per ciascuna classe. Il maestro di educazione fisica sarà equiparato in tutto e per tutto ai suoi colleghi. È una vera e propria rivoluzione culturale. Sono molto contento del coordinamento che le istituzioni presenti oggi sono riuscite a realizzare: operare in unità e in modo sinergico è la strada giusta per evidenziare la determinante funzione culturale ed educativa che lo sport riveste nella nostra società”.

“Grazie a questo Governo – ha affermato Giorgetti – l’educazione fisica torna ad avere l’attenzione che le spetta. A partire dalla scuola. Perché è a scuola che tutti noi incontriamo per la prima volta lo sport. Stiamo mettendo in campo tante azioni, dall’introduzione degli insegnanti specializzati già dalla primaria agli investimenti sull’impiantistica sportiva negli edifici scolastici, che in questo momento versa in una situazione drammatica. Siamo a un punto di svolta. Se c’è la collaborazione di tutti, possiamo diventare un Paese non solo di tanti tifosi, ma anche di tanti sportivi in attività”.

“Ringrazio il Ministro Bussetti per aver coinvolto direttamente l’ANCI, i comuni e i territori nell’organizzazione dei Campionati Studenteschi – ha dichiarato Nicotra -. In questo modo, le gare saranno anche occasione per fare conoscere ai ragazzi l’importante offerta culturale dei territori. Sarà un momento di crescita anche in questo senso. Insieme al Ministro abbiamo lavorato per accelerare gli investimenti e la messa in sicurezza dell’impiantistica sportiva e coordinato le tante risorse statali a disposizione per migliorare l’edilizia scolastica. C’è ancora molto da fare ma il nostro impegno è costante”.

L’iniziativa è stata anche l’occasione per fare il punto sulla sperimentazione didattica “Studenti-Atleti”, che il MIUR porta avanti insieme al CONI, alla Lega Serie A e al Comitato Italiano Paralimpico (CIP), per permettere a studentesse e studenti impegnati nello sport agonistico di rimanere al passo con gli studi. Sono 20 le regioni coinvolte nel progetto per l’anno scolastico 2018/2019 e 7.611 i giovani iscritti al programma. Nel 2017/2018 gli studenti che hanno preso parte alla sperimentazione sono stati 1.505.

Si è parlato, inoltre, delle azioni in campo per promuovere lo sport a scuola, anche con riferimento agli alunni con disabilità.

“Sarebbe bello e importante se lo Stato italiano, nella sua Costituzione inserisse la parola sport – ha dichiarato Malagò -. Ho apprezzato dal primo giorno la fortissima sensibilità del Ministro Bussetti nel trattare il tema dello sport. La collaborazione tra la scuola e il CONI ha dato risultati concreti. Il progetto ‘Studenti-Atleti’ presenta numeri impressionanti e sarebbe importante estenderlo allo studio universitario. Prosegue in modo soddisfacente il progetto ‘Sport di classe’, ma siamo consapevoli che occorre fare sempre di più. Anche il progetto ‘Scuole aperte’ vede una collaborazione perfetta tra MIUR, CONI e Federazioni. Siamo orgogliosi di fare parte di questa sinergia”.

“La scuola italiana è di tutti e con tutti. Anche lo sport – ha aggiunto Pancalli– deve essere interpretato alla luce di questa considerazione. Perché è partecipazione e formazione anch’esso. Valorizza le differenze. Attraverso il sistema di istruzione e l’attività sportiva tiriamo fuori le speranze dei ragazzi. E li aiutiamo a prendere consapevolezza di sé. Ed è così che realizziamo effettivamente l’integrazione e l’inclusione”.

“Il Governo ha il chiaro obiettivo di ridare dignità allo sport all’interno del sistema educativo, insistendo sul ruolo decisivo che riveste nello sviluppo della personalità individuale di ciascun giovane. La scuola sarà un punto di riferimento chiave, affinché l’attività motoria di base sia al centro delle prospettive di crescita dei ragazzi”, ha concluso il Ministro Bussetti.

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Bando TFA, pioggia di ricorsi di Anief (dagli Itp al Conservatorio)

Anief Sciopero

Pioggia di ricorsi al Tar del Lazio, Anief avvia le preadesioni ai ricorsi contro il bando TFA che vede secondo il sindacato troppi ingiustamente estromessi. Eccoli elencati, con i link per la preadesione.

Ricorso per l’accesso Specializzazione Sostegno per diplomati ITP che sarà presentato al Tar Lazio per ottenere l’accesso al corso di specializzazione sul sostegno dei docenti con diploma Itp non abilitati. Il ricorso sarà proposto in caso il regolamento non preveda l’accesso al percorso di specializzazione sul sostegno dei docenti in possesso di Diploma utile per l’accesso alle classi di concorso Tecnico Pratiche.

Ricorso per l’accesso Specializzazione Sostegno per diplomati Conservatorio, Accademia Belle Arti o Accademia Danza che sarà proposto presso il Tar Lazio per ottenere l’accesso al corso di specializzazione sul sostegno dei docenti in possesso di diploma di conservatorio, belle arti o accademia di danza. Il ricorso sarà proposto in caso il regolamento non preveda l’accesso al percorso di specializzazione sul sostegno dei docenti in possesso di diploma di conservatorio, accademia di danza o belle arti.

Ricorso per l’accesso Specializzazione Sostegno (Scuola Primaria) per Personale Educativo inserito in GI per ottenere l’accesso al corso di specializzazione sul sostegno scuola primaria del personale educativo (PPPP) inserito in graduatoria d’istituto. Il ricorso è volto a contestare l’esclusione dal corso di sostegno scuola primaria eventualmente prevista nei singoli Bandi universitari degli educatori inseriti nelle Graduatorie d’Istituto per personale educativo (PPPP).

Ricorso per l’accesso Specializzazione Sostegno per Dottori di Ricerca che sarà eventualmente proposto presso il Tar del Lazio per ottenere l’accesso al corso di specializzazione sul sostegno dei docenti laureati in possesso del titolo di dottore di ricerca. Il ricorso sarà proposto in caso il regolamento non preveda l’accesso al percorso di specializzazione sul sostegno dei dottori di ricerca.

Ricorso per l’accesso alla prova scritta per il corso di Specializzazione Sostegno per tutti i docenti che supereranno la prova preselettiva che sarà proposto presso il Tar del Lazio per ottenere l’accesso alla prova scritta del corso di specializzazione sul sostegno di tutti i candidati che supereranno la prova preselettiva. Il ricorso sarà proposto in caso il regolamento preveda l’ammissione alla prova scritta di un numero di candidati triplo rispetto ai posti disponibili e non di tutti i candidati che avranno superato la prova preselettiva.

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Iscrizioni anno scolastico 2019/20, le 10 cose da tenere in considerazione secondo GreenMe

Una bambina che va a scuola il primo giorno

In queste ore centinaia di genitori si sono riversati sulla piattaforma apposita per procedere con l’iscrizione per l’anno scolastico 2019/20 dei propri figli (ne parliamo approfonditamente in questo articolo). La paura di scegliere per il proprio pargolo una scuola non ideale a lui è uno dei maggiori motivi d’ansia dei tutori, chiamati a destreggiarsi in queste ore tra identità digitali e Scuola in Chiaro. Insomma, il rischio di andare in palla è molto elevato. Per questo, il portale GreenMe dedica un bello spazio con i suggerimenti su cosa tenere bene a mente per i genitori che si apprestano a iscrivere il proprio figlio a scuola.

Iscrizione a.s. 2019/20, le cose da non sottovalutare

Ecco una breve sintesi sul cosa ricordare al momento di compiere l’importante passo per la vita del proprio piccolo.

  • Distanza: può sembrare scontato, ma spesso in funzione del blasone o meno di un istituto rispetto a un altro sacrifichiamo la comodità per raggiungere la scuola. Il luogo dove i nostri figli passeranno la maggior parte del tempo per un intero anno. Evitare levatacce o viaggi della speranza per raggiungere il plesso scolastico è invece fondamentale per il loro benessere e la capacità di concentrazione.
  • Attività extrascolastiche: le scuole si candidano ormai a diventare un luogo aperto tutto il giorno, ad assolvere un ruolo ben diverso rispetto a quello di qualche decennio fa. L’offerta extracurricolare, in linea con le inclinazioni e le passioni dei propri figli, può essere un’importante discriminante nella scelta della scuola migliore.
  • Lingue: uno dei punti più importanti. Universalmente riconosciuta l’importanza dell’apprendimento di lingue straniere già in tenera età, è fondamentale comprendere come l’istituto in questione approcci al tema dell’insegnamento della lingua straniera (CLIL, scuole bilingue etc.etc.).
  • Diversità: la scuola è pronta a prendersi carico dei desideri specifici del tuo ragazzo? Confrontarsi con esperienze simili è fondamentale soprattutto nel caso in cui le necessità di tuo figlio siano ben delineate.
  • Insegnanti e rapporto alunni/insegnanti: chiaramente, GreenMe sottolinea che un buon insegnamento è alla base di ogni discorso. Ma anche che in scuole particolarmente richieste, il rischio di penalizzare il rapporto diretto tra allievo e insegnante è più alto. E in questa fase della vita rischia di essere davvero un bel grattacapo.
  • Partecipazione familiare: vero tallone d’Achille dei tempi che corrono, la partecipazione familiare allo sviluppo armonioso del bambino è qualcosa che la scuola deve saper gestire con metodi, tempi e modi adatti.
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(VIDEO) Burnot insegnanti, il videomessaggio del prof. Lodolo D’Oria al ministro Bussetti

prof lodolo d'oria

Aggressioni, tutela della salute, riconoscimento burnout e stipendi adeguati. Tutti fattori che stanno rendendo impossibile la vita degli insegnanti. E che non sono più trascurabili, devono anzi entrare nell’agenda del Ministero come termini cardine da affrontare.

Lo afferma il professor Vittorio Lodolo D’Oria, tra i massimi esperti nazionali sulle malattie professionali, studioso di burnout da lavoro e particolarmente attento al lato insegnanti, che si rivolge attraverso a un video pubblicato su Facebook direttamente al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.

Il video del professor Lodolo D’Oria

Quattro i punti attorno a cui si sviluppa il pensiero dell’esperto:

  • Aggressioni e di violenza verso gli insegnanti. A questo proposito, il medico sostiene che non è piùpossibile continuare ad assistere all’indifferenza istituzionale dinanzi ai docenti che vengono aggrediti e picchiati dai genitori o dagli studenti.
  • Salute degli insegnanti: il problema è che non è ancora possibile identificare le malattie professionali, cosa poasibole ottenendo i dati dell’ufficio III del Ministero dell’Economia e Finanze, al fine di realizzare uno studio nazionale per quelle che sono le inidoneità all’insegnamento per motivi di salute. Solo che questi dati, dice il medico, lo stesso ufficio III lo scorso mese di maggio li ha negati addirittura ai sindacati, come l’Anief. Il problema è che si tratta di informazioni appartenenti ai lavoratori e non al Mef. E quindi, a ragione, i lavoratori esigono questi dati: il Ministero dell’Istruzione dia seguito a questo appello, la richiesta, anche mettendosi d’accordo con il dicastero di Grazia e Giustizia su come arginare le aggressioni agli insegnanti.
  • Previdenza della categoria: molti parlano della rivisitazione della riforma pensionistica Fornero. Ma non si possono fare le riforme previdenziali se non si conoscono le malattie professionali degli insegnanti, le quali nell’80 per cento dei casi sono di tipo psichiatrico. Perché stiamo parlando, al contrario di tutti gli stereotipi e dei luoghi comuni, di una professione psico-fisicamente usurante.
  • Rinnovo del contratto: la scuola italiana chiede da tempo l’adeguamento agli standard europei e le forze politiche che sono oggi al governo, le quali hanno avuto un forte sostegno dagli insegnanti, devono rispondere a questo appello: altrimenti, per loro sarà un dramma.
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Regolamento di contabilità, emanata la circolare

flc cgil logo

Il MIUR ha emanato la circolare applicativa 74 del 5 gennaio 2019 sul nuovo Regolamento di contabilità. La circolare arriva dopo il confronto con i sindacati dello scorso 27 dicembre.

I contenuti della circolare

Secondo l’Amministrazione, il nuovo Regolamento di contabilità porterà a una fase “più serena e razionale nelle scuole”. Il Ministero ha altresì sottolineato come l’entrata in vigore del Regolamento sia stata supportata da una serie di azioni e di misure di accompagnamento, tra le quali la presente circolare applicativa. Inoltre, il MIUR ha aggiornato i sindacati sugli altri strumenti di supporto che sono stati approntati:

  1. l’Help Desk amministrativo-contabile che ora è funzionante ed è un servizio utile a formulare quesiti che consentono di tenere aperto un canale di comunicazione con le scuole, per non lasciare soli Dirigenti e DSGA nell’applicazione del Regolamento.
  2. La documentazione sul servizio di cassa con le indicazioni alle scuole sulle procedure per l’affidamento di questo servizio, che prevede l’utilizzazione della rete di scuole come canale ottimale.
  3. Il Quaderno n. 1 sugli acquisti, che è quasi terminato, e sarà a disposizione delle scuole dal mese di gennaio 2019. Esso consiste in una guida operativa, una sorta di vademecum sugli acquisti e sulle problematiche concrete e quotidiane delle scuole, che sarà scaricabile dal sito. Sempre al fine di semplificare il lavoro delle scuole, sarà approntato anche un Quaderno n. 2 da pubblicare nei mesi successivi.
  4. La nuova modulistica con la nuova versione del Piano dei conti da utilizzare, già inviata alle scuole.
  5. È in via di lavorazione l’adeguamento necessario del sistema operativo centrale SIDI, con tutti i nuovi modelli che saranno visibili dalla seconda settimana di gennaio (dall’1 al 6 gennaio ci sarà la manutenzione) per consentire alle scuole di poter programmare correttamente in linea col nuovo Regolamento di contabilità. È stato, inoltre, previsto un restyling di SIDI Bilancio, che è oramai un prodotto obsoleto e dovrà essere aggiornato e che dovrà prendere il posto di tutti i software oggi utilizzati dalle scuole. A questo scopo il MIUR ha avviato una riprogrammazione per creare un prodotto più moderno, rispondente alle esigenze operative delle scuole.
  6. Sta per prendere il via un terzo modulo di formazione sul progetto “Io Conto” incentrato sul nuovo Regolamento di contabilità, a partire da mese di gennaio 2019. I formatori dovranno, a loro volta, fare la formazione a cascata sul territorio.

Secondo il Ministero, la circolare applicativa va ad inserirsi appieno nel quadro di queste misure di accompagnamento, messe in atto per rispondere anche alle esigenze interpretative delle scuole. Il MIUR si è reso disponibile a raccogliere questioni, che dovessero pervenire dalle scuole, inerenti all’applicazione del Regolamento ai fini della riformulazione di ulteriori chiarimenti che si renderanno necessari.

Lo rende noto la FLC CGIL che ha inviato le sue osservazioni al MIUR.

La posizione di FLC CGIL

“Abbiamo, innanzitutto, ribadito la nostra netta contrarietà all’impostazione autoreferenziale del nuovo Regolamento, ai tempi ristretti di applicazione (avevamo chiesto di rimandarlo di un anno), che trova le scuole impreparate ad applicare tempestivamente tutte le novità introdotte dallo stesso, e alle misure che hanno scaricato, ancora una volta responsabilità sulle scuole, come quella in materia di manutenzione e riparazione degli edifici scolastici (avevamo chiesto una conferenza di servizi con gli enti locali) e sul potere eccessivo dei revisori dei conti. Il Ministero ha recepito parzialmente, nel testo definitivo della nota applicativa inviata alle scuole, le nostre osservazioni e che hanno in parte mitigato, con i chiarimenti introdotti, la portata degli effetti su alcuni aspetti cruciali del nuovo Regolamento”. 

Eccole, in sintesi:

  • il punto più significativo è la riscrittura delle norme in materia di procedure per la fornitura di beni e servizi, con i chiarimenti in ordine alla possibilità per le scuole (previa delibera del Consiglio di Istituto) di allinearsi alla normativa più generale relativa al Codice degli Appalti.
  • Sul piano degli interventi di piccola manutenzione e riparazione, la circolare ha sottolineato l’ambito degli interventi che debbono essere urgenti e indifferibili “nella misura strettamente necessaria a garantire lo svolgimento delle attività didattiche, rapportandoli alle loro realistiche e concrete possibilità di azione, sia sul piano tecnico, sia sul piano economico”. Sono stati, inoltre, tolti dalla possibilità delle scuole alcuni interventi manutentivi, come il ripristino di pannelli e controsoffitti.
  • È stato chiarito il passaggio relativo al ruolo dei revisori dei conti in rapporto alle loro competenze e la loro valutazione di coerenza tra Programma annuale e Ptof, che ritenevamo inaccettabile, specie alla luce dell’esperienza degli ultimi anni che ha visto aumentare i casi di invasività dell’attività di questi in campi che non sono di loro stretta competenza. È stato, dunque, precisato, che l’attività di revisione debba essere svolta senza interferire nelle valutazioni di competenza di altri organi della scuola, inerenti alle attività didattiche.
  • È stato puntualizzato che la circolare illustrativa da allegare al Programma annuale, deve essere predisposta dal Dirigente con la collaborazione del DSGA. Lo stesso Dirigente dovrà poi corredare da apposita relazione illustrativa anche il Conto consuntivo.
  • È stato specificato che, in caso di attività finanziate con Fondi europei, che vengono impegnati anche prima della loro effettiva disponibilità, è importante che risulti che la scuola sia in possesso di una formale attestazione a ricevere lo stanziamento previsto.
  • Sono stati tolti i riferimenti agli obblighi di ricorso agli strumenti Consip, perché non erano stati preceduti da una attenta analisi sulle tipologie e quantità di acquisti delle scuole, onde evitare di introdurre obblighi che avrebbero complicato la rapidità e fluidità degli approvvigionamenti rispetto alle esigenze dei beni.

Ciò nonostante resta il nostro dissenso su alcuni nodi critici che il MIUR non ha recepito e che sono i seguenti:

  • Bilancio di cassa. Questo, seppur affiancato a quello per competenza, in assenza di adeguata formazione rivolta a Dirigenti e DSGA, rischia di creare ulteriore confusione e lavoro nelle scuole. Pur riconoscendo che la circolare rimanda ad un successivo provvedimento di armonizzazione dei sistemi contabili, riteniamo che, prima di procedere con il bilancio di cassa, sarebbe opportuno trovare soluzione puntuale a due questioni: la definitiva sistemazione dei residui attivi per quelle scuole che ancora ne soffrono (dando seguito a quanto già fatto negli ultimi anni) e la problematica delle anticipazioni di cassa che, in particolare per i PON, gli ERASMUS, il PNSD, coinvolgono somme consistenti rispetto alle quali anche l’ultima circolare sull’affidamento del servizio di cassa demanda al rapporto singolo istituto/banca la definizione degli interessi (cioè oneri a carico delle scuole) per le aperture di credito anche in presenza di lettere autorizzative dei vari progetti.
  • Individuazione “Commissari ad acta“. Nella circolare è previsto che i Dirigenti potrebbero essere individuati a tale scopo. Questa soluzione non ci appare condivisibile, dal momento che tale figura è componente di diritto dell’organo (Consiglio di Istituto) inadempiente e, quindi, si potrebbero creare conflitti di interesse derivanti dalla sovrapposizione di ruoli e funzioni, anche se ciò sarebbe limitato a “casistiche particolari”.
  • Interventi di piccola manutenzione. Questa norma indurrà alcuni Enti Locali a sentirsi liberi a non intervenire ed apre a problematiche circa il fattivo recupero dei crediti anticipati con la cassa. Resta sempre, il quesito con quali fondi le scuole anticiperanno le spese (a proposito del bilancio di cassa).
  • Limite dei 200 euro per i beni da iscrivere in inventario. Crediamo che questo limite, dati i costi odierni e la rapidissima svalutazione dei beni, debba essere elevato ad almeno 2.000 euro.
  • Abbiamo, infine, sollecitato il MIUR ad adottare le proprie linee guida e a produrre un modello di regolamento per la gestione del patrimonio e degli inventari, da mettere a disposizione delle scuole. Sulla definizione dei nuovi schemi e sulle linee guida per la corretta gestione della contabilità abbiamo incalzato il Ministero per un ulteriore confronto sindacale. Principio che vale per gli schemi di gara e per le linee guida per la semplificazione delle attività di acquisto che dovranno essere attenti a semplificare, concretamente, il lavoro delle scuole.
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7 gennaio, aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2019/20

studenti scuola primaria generica

Come avevamo anticipato quando abbiamo dato la notizia dell’apertura delle registrazioni al portale, è da oggi possibile procedere con l’iter digitale per iscrivere i propri figli e/o minori di cui si ha tutela a scuola per l’anno scolastico 2019/20.

Per chi è obbligatoria l’iscrizione online?

Le iscrizioni on line sono obbligatorie per le scuole statali e facoltative per le scuole paritarie; riguardano anche i corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione professionale di Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto.

Escluse dall’iter digitale (valido ancora il cartaceo) le iscrizioni alla scuola dell’infanzia.

Chi deve registrarsi al portale?

La registrazione – sottolinea il Miur – deve essere effettuata dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale. Chi si fosse già registrato nel corso dell’anno non dovrà ripetere tale operazione.

Chi ha un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) non ha bisogno di fare preventivamente la registrazione e può accedere al servizio a partire da oggi 7 gennaio 2019.

E poi?

Poi bisogna accedere con lo SPID al portale http://www.istruzione.it/iscrizionionline/ e segnalare le preferenze del percorso prescelto. Se ne possono indicare fino a 3, e si possono alternare (nel caso di istruzione superiore) anche scelte di scuola o centri di formazione professionale.

Come spiega il Miur sul portale apposito, per accedere alla domanda di iscrizione occorre conoscere il codice della scuola o del Centro di Formazione Professionale (CFP) prescelto. Puoi trovare il codice della scuola/CFP attraverso Scuola in Chiaro.

Poiché è possibile indicare nella domanda, elencandole in ordine di preferenza, fino a tre scuole o percorsi di istruzione – che, nel caso di istruzione superiore, possono indifferentemente riguardare l’istruzione statale e/o l’istruzione e la formazione regionale – i codici da conoscere potrebbero essere tre.

Scuola in Chiaro

Per semplificare la scelta, il Miur mette a disposizione il portale Scuola in Chiaro dove sarà possibile accedere alle informazioni principali sulla scuola e confrontare alcuni dati già presenti nel sistema informativo con quelli di altre scuole del territorio.

Informazioni sulle iscrizioni

Mondodocenti ha già dedicato nelle scorse settimane alcuni focus relativi all’iscrizione al prossimo anno scolastico. Per chi se li fosse persi e ha bisogno di maggiori informazioni, riportiamo di seguito i link:

Scadenza

Il termine per le iscrizioni online è fissato al 31 gennaio alle ore 20.00.

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Mobilità ATA, Anief proroga adesione ai ricorsi

Anief Sciopero

Anief proroga le adesioni ai ricorsi per ottenere la mobilità professionale tra aree per gli ATA 2018/21

“L’Ipotesi di contratto integrativo che regolerà la mobilità territoriale e professionale per i prossimi 3 anni scolastici, ancora una volta, nulla prevede riguardo le procedure per effettuare i cosiddetti “passaggi verticali” per il personale Ata di ruolo interessato alla mobilità professionale tra aree diverse”, spiegano dal Sindacato.

“Nell’Ipotesi di contratto collettivo integrativo – continuano – viene regolamentata solamente la procedura utile alla mobilità professionale Ata per ottenere il ‘passaggio ad altro profilo della stessa area’ non contemplando, in pratica, l’indizione di una nuova procedura di partecipazione alle selezioni per la mobilità professionale da un’area professionale inferiore a quella immediatamente superiore del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario appartenente alle aree contrattuali A e B, per accedere rispettivamente alle aree B e D sulla base dei requisiti di servizio e dei titoli posseduti”.

Anief, pertanto, ha deciso di prorogare al 31 gennaio le procedure di adesione ai ricorsi per lo sblocco dei passaggi ai profili Ata B e D: per partecipare al ricorso è necessario inviare la diffida predisposta dal sindacato e aderire al ricorso per il profilo B o per il profilo D sul portale Anief.

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Regionalizzazione, spaccatura nel M5S

luigi di maio foto facebook

Sull’autonomia e regionalizzazione del Veneto “stiamo lavorando al massimo della forza per ottenere il risultato il prima possibile”. Il disegno di legge “è andato in Consiglio dei Ministri prima di Natale, come avevamo detto. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro sui punti risolutivi su una serie di punti”.

A dirlo è stato il vice-premier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio che nell’occasione si è sbilanciato anche sui tempi di attuazione del progetto: nel mese di febbraio, aggiunge il ministro, “deve essere pronto il documento che poi il presidente del Consiglio deve discutere con i presidenti delle Regioni”.

Qualche giorno fa invece Luigi Gallo, presidente della VII Commissione alla Camera, aveva detto che il progetto di autonomia “il M5S non lo farà. Ha costruito la sua identità sulla capacità di ridurre la scandalosa forbice di ricchezza che esiste tra cittadini, territori e regioni. È questa la vera chiave di un nuovo sviluppo”.

Solleva la questione e la sottolinea il sindacato Anief che ricorda che non si tratta di una sperimentazione una tantum: “Il primo partito di governo deve uscire allo scoperto”.

Secondo il suo presidente Marcello Pacifico, i giudici hanno sempre detto no ad un modello del genere, perché palesemente incostituzionale: “Quello che serve per risolvere i tanti problemi di gestione scolastica non è l’autonomia regionale, ma l’adozione di organici differenziati, sulla base delle esigenze territoriali, l’incremento dell’occupazione e dei livelli di istruzione, soprattutto al Sud, la riduzione dei tassi di abbandono. La regionalizzazione non farebbe altro che elevare il ritardo attuale di alcune regioni”.