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I dirigenti scolastici cercano insegnanti… su Facebook. La singolare storia raccontata da Anief

aula generica esami maturità 2019

“Cerco insegnante di Elettrotecnica per cattedra al 31 agosto al nautico di Camogli. Sono il Dirigente Scolastico della scuola. Eventuali interessati mi contattino rapidamente. Se conoscete persone interessabili, coinvolgetele”. Ha fatto il giro del web l’annuncio ‘postato’ su Facebook da Paolo Fasce, dirigente scolastico dell’Istituto nautico “San Giorgio” di Genova e Camogli: uno dei tanti presidi alle prese con il problema della carenza degli insegnanti di materie scientifiche

Ma il problema riguarda anche altri ambiti disciplinari e, in modo maggiore, il sostegno agli alunni disabili, con otto docenti che salgono in cattedra annualmente nemmeno specializzati. Si agisca subito cambiando le norme, iniziando a trasformare le graduatorie d’istituto in liste provinciali aperte, aggiornabili ogni anno.

ALLA RICERCA DEGLI INSEGNANTI

La ricerca dei docenti è diventato il problema più grande dei presidi, almeno per tutta la prima parte dell’anno scolastico. Dopo settimane passate invano a cercare supplenti per coprire i tanti “buchi” in organico, ognuno cerca di arrangiarsi con gli strumenti che conosce meglio. Anche con l’on line. La notizia del docente di Camogli che ha messo un annuncio sui social, è stata ripresa anche Orizzonte Scuola, che si sofferma dai “migliaia di posti messi a ruolo dal governo nella classe di concorso matematica e altre materie scientifiche ma con convocazioni andate deserte per mancanza di insegnanti. Mancano insegnanti di ruolo e mancano abilitati nelle graduatorie. L’ultima notizia – continua la rivista specializzata – era arrivata dal Molise. Questa volta è toccato alla Liguria, in particolare a Camogli, un posto splendido, al pensiero che il paesaggio dove si trova la cattedra è quello della Perla del Golfo Paradiso, un luogo incantato, a 30 minuti dalla stazione di Genova”.  

Al San Giorgio, Paolo Fasce, ingegnere elettronico e già insegnante anche di sostegno, dal 1° settembre scorso neo dirigente scolastico – tra i più bravi d’Italia, essendosi classificato 113° su circa 2900 vincitori di concorso e quasi 3500 idonei e terzo nella graduatoria della Liguria – è stato costretto a rivolgersi a Facebook per lanciare un appello con l’obiettivo e nella speranza di reperire un docente da mandare in classe. Siamo a metà ottobre e sarebbe ora che i ragazzi dell’istituto San Giorgio, che ne conta millequattrocento, distribuiti tra centoquaranta docenti, vedessero soddisfatto il proprio diritto allo studio. “Se non trovo nessuno, va a finire che in classe ci vado io, visto che sono ingegnere elettronico”, ironizza il preside, che racconta di essersi pure recato di persona al Centro per l’impiego di Genova ma per ora nessuna risposta dall’ex ufficio di collocamento. 

Nei giorni scorsi ha chiesto agli insegnanti, durante il collegio dei docenti, di far girare la voce tra amici e conoscenti, non si sa mai che venga fuori una figura che possa fare al caso nostro. “E’ una cattedra per la quale tutte le istituzioni scolastiche incontrano seri problemi a trovare personale – spiega Fasce – e quindi non rimane che cercare nelle graduatorie d’istituto, e in quelle di istituti vicini”. Ma niente, neppure lì. “E siccome di tempo di tempo ne è passato tanto, allora ho scritto questo post”. Post che è stato subito rilanciato a manetta in tutta Italia, condiviso sui gruppi, e per ora i riscontri non sono del tutto positivi: “Il novanta per cento delle risposte è stato fuori tema”, lamenta Fasce. 

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANIEF

Come Anief abbiamo dettato da qualche settimana la linea da assumere. Da subito, attraverso la conversione del decreto legge salva scuola. Per sconfiggere la supplentite bisogna allargare il numero di ammessi alle graduatorie utili per il ruolo dai posti esauriti dalle GaE a tutti coloro che superano la prova selettiva. Ma anche estendere il concorso riservato alla scuola dell’infanzia, quindi ai docenti della primaria e dell’infanzia, e al personale educativo. E perché escludere quelli di religione? Inoltre, il servizio prestato nell’anno in corso deve essere valutato come quello su sostegno, nella scuola paritaria e nei corsi regionali professionali. Per l’accesso al concorso straordinario è poi importante ridurre a 24 mesi il servizio minimo, come prevede la legislazione vigente sui contratti a termine. Con i collaboratori scolastici da stabilizzare, se in possesso degli stessi requisiti e la stessa valutazione del personale delle cooperative, gli ex Lsu”. 

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Ferie non godute con contratti a termine: vittoria storica dell’Anief in tribunale

aula scuola generica

Il diritto alla monetizzazione delle ferie non fruite per il personale della scuola che ha svolto attività lavorativa con contratti a termine con scadenza al 30 giugno è stato finalmente riconosciuto in tribunale grazie alla vincente azione legale del sindacato Anief che da sempre si batte per la tutela e l’equiparazione di tutti i diritti dei lavoratori a tempo determinato della scuola con quelli riconosciuti al personale di ruolo. Stavolta la vittoria Anief arriva dai tribunali del Piemonte (Ivrea e Torino) dove gli Avvocati Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi ottengono ben tre sentenze di identico tenore che condannano il Miur per la mancata corresponsione dell’equivalente economico delle ferie maturate e non godute da altrettanti precari della scuola. Marcello Pacifico: “I ricorsi, dopo questa storica vittoria, saranno depositati presso i tribunali del lavoro di tutta Italia e il nostro sindacato si impegnerà a battersi anche ai tavoli delle trattative per ottenere finalmente giustizia ed equiparare i diritti dei lavoratori precari a quelli del personale di ruolo non solo per quanto riguarda le ferie, ma anche per il diritto ai permessi retribuiti, alle progressioni di carriera e per tutte le altre prerogative loro negate”. Aperte le adesioni allo specifico ricorso Anief.

Il Tribunale del Lavoro di Torino, ad esempio, evidenzia come il complesso normativo attuale, “applicabile a decorrere dal 1/9/2013 non pare tuttavia imporre ai docenti di richiedere di fruire – necessariamente in giornate destinate all’attività didattica – dei giorni di ferie maturati in eccedenza rispetto a quelli di sospensione dell’attività didattica, maturando il diritto alla monetizzazione”. Non avendo il Ministero provato che il ricorrente “abbia chiesto ed ottenuto di godere di ferie ulteriori rispetto a quelle a fruizione obbligatoria e automatica, corrispondenti con i giorni di sospensione delle attività didattiche” il tribunale ha ritenuto assolutamente “fondata la domanda della ricorrente, con diritto alla percezione dell’importo di € 1718,82 a titolo di indennità sostitutiva delle ferie maturate e non godute” e della somma aggiuntiva di “€ 826,50 oltre interessi legali, a titolo di differenze retributive”, condannando il Miur anche al pagamento delle spese di soccombenza. Identiche le conclusioni del Tribunale del Lavoro di Ivrea che condanna il Miur a risarcire altri due docenti precari per un totale pari a 2.884,28 e a un totale di spese di soccombenza pari a 2.700 Euro oltre accessori. 

Tutti i lavoratori precari della scuola, dunque, o quelli entrati in ruolo che hanno svolto supplenze al 30 giugno, potranno rivendicare in tribunale il proprio diritto alla monetizzazione delle ferie non fruite negli ultimi 5 anni se hanno stipulato contratti al 30 giugno. L’Anief con soddisfazione evidenzia come sia nuovamente riuscita a dimostrare in tribunale la validità delle proprie tesi tutelando al meglio e concretamente i diritti dei lavoratori della scuola. 

Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi Anief per ottenere l’indennità sostitutiva delle ferie non fruite con contratti al 30 giugno, clicca qui.

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LIBERaMente: la booktherapy arriva a Napoli

La lettura come cura, come strumento di auto-analisi, come sollievo dagli affanni e dalla malattia: è questa l’idea che sottende il progetto di booktherapy “LIBERaMente”, la biblioteca dell’A.O.U. Federico II che verrà presentata sabato 19 ottobre dalle ore 11.15 alle ore 13.15 nell’Aula Piccola Sud (Via Pansini 5), nell’ambito della terza edizione dell’Atelier della Salute.

Partendo dall’idea che le parole, la lettura e la diffusione della cultura sono armi importanti per prendersi cura di sé, degli altri e del territorio circostante, l’Azienda Ospedaliera e la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II con la Fondazione Premio Napoli hanno dato vita ad un ambizioso progetto: promuovere a Napoli la booktherapy nei percorsi di cura. In altre parole il prof. Maurizio Bifulco, responsabile del progetto insieme alla dott.ssa Gloria Castagnolo che gestirà lo spazio, ha tradotto in realtà la convinzione che i libri, soprattutto se scelti bene, possano essere una medicina e rappresentare un richiamo alla vita, un momento di svago e sollievo durante il periodo di degenza. Non solo: lo spirito dell’iniziativa è quello di coinvolgere la cittadinanza in modo attivo, rendendo accessibile la biblioteca per chiunque si rechi al Policlinico per cure ed esami o per accompagnare un proprio caro. La biblioteca, inoltre, è destinata anche a tutto il personale docente e tecnico-amministrativo, nonché agli studenti e al personale sanitario.
La giornata di sabato si aprirà con i saluti dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Roberta Gaeta; con le testimonianze degli esperti del settore biblioteconomico, della Psicologia clinica, del mondo della cultura, del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche, l’Associazione Liber@Arte promotrice del Salone del Libro di Napoli, oltre alla Fondazione Premio Napoli.

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Diplomati magistrali: prosegue il confronto con l’Amministrazione

aula generica esami maturità 2019

Sul tema delle possibili soluzioni rispetto alla proroga delle misure contenute nel Decreto dignità a tutela della continuità didattica il confronto con l’amministrazione proseguirà oggi e il tavolo con ogni probabilità sarà riconvocato per le ore 11.00.

Si tratta di trovare delle soluzioni che vadano nella direzione di tutelare tutti i diversi lavoratori coinvolti.

Per questo motivo il MIUR valuterà le varie proposte prese in esame e riconvocherà le organizzazioni sindacali domani in mattinata.

I sindacati hanno ribadito la grande urgenza di una misura a tutela della continuità didattica, che verrebbe calpestata dai pronunciamenti in arrivo in corso d’anno, con il conseguente avvicendamento di insegnanti sulle cattedre, anche nei casi di sostegno, in cui famiglie e alunni coinvolti pagherebbero un prezzo inaccettabile.

(comunicato stampa congiunto delle sigle sindacali)

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Concorso Dirigenti Scolastici, Miur “ripesca” idonei dalle graduatorie

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

In attesa della sentenza sul contenzioso sull’ultimo concorso per dirigenti scolastici, rinviata al 12 marzo 2020, si apre un piccolo spiraglio per l’assunzione di migliaia di idonei, che fino a ieri sembravano aver possibilità nulle di assunzione come presidi, se non attraverso l’intervento del giudice. Dopo l’immissione in ruolo in prima battuta di 1.984 vincitori, Orizzonte Scuola ora rileva che “i posti lasciati liberi a causa delle rinunce sono stati coperti tramite lo scorrimento della graduatoria nazionale, a partire dalla posizione dell’ultimo incarico conferito, e sono stati assegnati ulteriori 61 ruoli”. 

Una decisione che interviene a seguito dell’emendamento di “80 vincitori dalla graduatoria nazionale per aver rinunciato all’assunzione, non aver preso servizio senza giustificato motivo nel termine indicato dall’USR, non aver perfezionato l’assunzione, entro trenta giorni, con la presentazione dei documenti richiesti dall’articolo 16 del bando”. Secondo il Miur, “l’inserimento in graduatoria degli idonei è evidente segnale dell’Amministrazione di non disperdere delle risorse e che dunque l’Amministrazione si adopererà per la loro assunzione a tempo indeterminato. Una posizione che il Miur aveva espresso sin dall’estate”. 

Tuttavia, si tratta di un epilogo ben diverso da quello che si era prospettato in una prima fase: “la graduatoria del concorso 2017 Dirigenti Scolastici – ricorda ancora la rivista on line specializzata – ha compreso coloro che sono stati dichiarati vincitori, con esclusione degli ammessi con riserva – che non possono essere dichiarati vincitori sino all’esito del contenzioso – ossia candidati utilmente collocati entro il 2900° posto e gli idonei (fino al n. 3420)”. 

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, “pensare di potere fare a meno di tanti docenti reputati idonei a ricoprire il ruolo di dirigente scolastico, salvo recuperarne una minima parte, continua ad essere un gravissimo errore. Inoltre moltiplica il contenzioso: non può essere il caso o la rinuncia di un collega a decidere per il futuro di un professionista della scuola”. 
(fonte: Anief)

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Caos insegnanti di sostegno disabili, sentenza tombale della Cassazione: “Non è possibile ridurre le ore una volta individualizzato il piano per l’alunno”

alunni con disabilità insegnanti di sostegno generica

Cancellare tutte o parte delle ore settimanali di sostegno agli alunni con disabilità, previste dalla loro programmazione educativa, è un atto illegittimo che crea un danno al giovane in formazione. A ribadirlo è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25101: i giudici ermellini hanno spiegato che non è possibile fare modifiche una volta che il piano individualizzato dell’alunno disabile è stato stabilito. Pertanto, l’amministrazione scolastica non ha alcun titolo a modificare la quantità di ore assegnate: ogni volta che ciò accade, purtroppo spesso, va in contrasto con il diritto dell’alunno a una pari opportunità scolastica. Il nuovo ministro dell’Istruzione ne prende atto e verifica i perché di questa situazione incresciosa che si somma alla mancata assegnazione di tante supplenze annuali sugli oltre 50 mila posti in deroga. 

Cresce il numero delle famiglie che non si arrendono alle ore di sostegno negate ai figli disabili. Un genitore, scrive Orizzonte Scuola, ha presentato ricorso al Tribunale di Caltanissetta, chiedendo che venisse disposta la cessazione della condotta discriminatoria posta in essere dal Comune nei confronti del figlio minore. Il bambino frequenta la scuola dell’infanzia ed è affetto da disturbo di spettro autistico, motivo per cui ha diritto ad assistente della comunicazione per 22 ore settimanali. Il Comune ha però disposto 10 ore settimanali di assistenza, a fronte delle 22 individuate dal piano dinamico funzionale relativo all’alunno. Il Tribunale ha accolto il ricorso sulle “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni” presentato da un genitore del bambino, maresciallo dei carabinieri, dichiarando che la discriminazione nei confronti del giovane alunno c’era stata in maniera indiretta. 

La decisione dei giudici

Il piano educativo individualizzato, definito ai sensi dell’art. 12 della legge 104/1992, obbliga l’amministrazione scolastica a garantire il supporto per il numero di ore programmato, senza lasciare a essa il potere discrezionale di ridurne l’entità in ragione delle risorse disponibili, anche nella scuola dell’infanzia. Il dirigente scolastico deve perciò, secondo la sentenza, attribuire a ciascun alunno disabile un numero di ore di sostegno che corrisponda a quello oggetto del G.L.H.O, dal quale non si può discostare. 

L’annuncio di Fioramonti

Anche il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha detto, illustrando le linee programmatiche del suo mandato in Senato, che in Italia “abbiamo troppe cattedre di sostegno senza insegnanti, troppi insegnanti di sostegno non formati come tali, ma formati su altro. Stiamo cercando, con una indagine interna, di capire come mai non si è arrivati in tempo, all’apertura dell’anno scolastico, nel rispondere alle tante necessità sul sostegno. Ho riattivato l’Osservatorio sull’inclusione, fermo da qualche tempo. Siamo ragionando di aprire i numeri chiusi all’università per formare più persone sul sostegno. Le scuole devono essere inclusive”. Per questo, ha concluso il ministro sul tema, “ho subito ho inserito 5 milioni nella formazione degli insegnanti di sostegno e la formazione del personale in generale. Dobbiamo tendere a scuole inclusive, in tutte le sue formulazioni”.

Le pessime abitudini

La brutta abitudine degli Uffici scolastici di assegnare meno ore di quelle indicate nei “Pei” degli alunni disabili, sulla base della diagnosi funzionale, è una conseguenza della impostazione errata dell’amministrazione centrale sulla determinazione degli organici del personale di sostegno: l’incongruenza è stata evidenziata solo qualche giorno fa dallo stesso Miur, attraverso un Focus sui dati della Scuola pubblicato anche sul portale internet ministeriale, dal quale risulta che nel corrente anno scolastico dei 150.609 docenti di sostegno, a fronte di 835.489 insegnanti complessivi che operano in 8.223 scuole autonome, oltre 50 mila vanno ogni anno “in deroga”, come confermato dalla stampa specializzata, per via della Legge 128 del 2013 che impone un posto su tre da destinare ai precari.

I numeri della vergogna

Alla Lombardia e alla Sicilia, rispettivamente con 6.875 e 6.602 deroghe, spetta il primato dei posti liberi assegnati al 30 giugno 2020, seguono la Toscana, il Piemonte, il Lazio, l’Emilia Romagna, la Sardegna e il Veneto. Agli insegnanti specializzati nella didattica “speciale” (anche se poi 8 supplenti su 10 sono sprovvisti della specializzazione) spetta il sostegno ai 260 mila alunni con disabilità ufficialmente iscritti. Sono tutti posti che vengono ogni anno per forza assegnati ai precari, peraltro in alto numero coperti ad anno scolastico abbondantemente avviato. Tanto è vero che al termine della prima decade di ottobre, gli alunni disabili sono ancora senza sostegno o se ne vedono accreditare solo una parte di quello che gli spetta. Con le famiglie così indignate che arrivano a ritirare i figli da scuola e ad organizzare proteste eclatanti anche in piazza

Il commento del presidente Anief

“Sempre più genitori – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – decidono di rivolgersi al giudice. Con esiti in altissima percentuale positivi. Perché è estremamente raro che un giudice possa dire no all’assegnazione delle ore di sostegno stabilite da un pool di professionisti: se costoro hanno indicato, per tornare alla sentenza della Cassazione, che l’alunno necessita di 22 ore di sostegno a settimana, non è giustificabile in alcun modo assegnarne poi di fatto solo 10. Invece di speculare sulle ore, negando un diritto sacrosanto pur di fare cassa sui mesi estivi, sugli scatti di anzianità e sulla ricostruzione di carriera, perché al Miur non trovano il modo di coprire le cattedre con personale di ruolo, specializzandolo in alto numero e non più come è stato fatto sino ad oggi in quantità risibile?”. 

“Perché – continua Pacifico – gli enti locali non agiscono con celerità per assicurare dal primo giorno di scuola l’Assistente Educativo Culturale che, lavorando in adempimento dell’art. 13, comma 3, della legge n. 104/92, garantisce l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità? Sono domande che poniamo a chi di dovere da anni. Ben sapendo che per garantire la continuità didattica non si devono negare i trasferimenti, ma semplicemente immettere in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili”. 

La crescita esponenziale

Nell’anno scolastico 1997/98, la presenza di alunni con sostegno era dell’1,40%; dieci anni dopo era già arrivata all’1,95%; nell’anno scolastico 2012/13 al 2,50%; di recente, nel 2017/18, si è raggiunto il 3,10%. I termini numerici sono ancora più evidente: nell’anno scolastico 1997/98, gli iscritti disabili certificati erano poco più di 123 mila; nel 2018 siamo arrivati ad oltre 280 mila; quest’anno si sfioreranno i 300 mila iscritti disabili. 

Parallelamente, il numero dei docenti di sostegno in organico di diritto è però aumentato leggermente: nel 2007 erano 56.164; nel 2013 67.795; due anni dopo, nel 2015 si è passati a 90.032; poi, però dal 2017 ad oggi l’organico di diritto si è collocato a 100.080 cattedre. Così, abbiamo assistito al boom dei posti in deroga: tra il 2014 e il 2018, si è passati da 28.863 a 65.890. E quest’anno, secondo le proiezioni Anief, si arriverà a 80 mila contratti a tempo determinato con scadenza 30 giugno. 

Il sindacato rammenta, tra l’altro, che i posti di sostegno da coprire, senza titolare, in realtà sono ancora di più. Perché non si tiene conto di diverse migliaia di cattedre che, proprio a seguito dei ricorsi delle famiglie, come quella di Caltanissetta, ottengono l’assegnazione di ore settimanali così come aveva disposto l’équipe psico-pedagogica a seguito dell’esame approfondito dell’alunno. 

Anief ricorda, infine, che attraverso l’iniziativa gratuita Anief “Sostegno, non un’ora di meno!”, cresce di anno in anno il numero di alunni disabili che ottengono giustizia assieme alle loro famiglie: chi ha intenzione di ricorrere – anche lo stesso personale scolastico e i dirigenti – per ottenere i docenti o le ore dovute ma non assegnate può scrivere all’indirizzo e-mail sostegno@anief.net. Riceveranno le istruzioni per presentare alla scuola le richieste necessarie.

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I libri didattici più venduti da Mondo Docenti

depositi libri scolastici gruppo matacena magazzino

Ricomincia la scuola e anche il nostro e-commerce di libri scolastici registra un’impennata di vendite – come logico che sia.

Ma quali sono i libri più venduti da Mondo Docenti? Andiamo a scoprirli insieme.

  • Kit Guide per Insegnanti Scuola Primaria: il best-seller dei nostri insegnanti è questo pratico set di guide edite da Raffaello contenenti quelle di linguistica, scientifica, antropologica e quelle destinate all’insegnamento LIM Arte e Musica con CD. Dimostrazione che gran parte del corpo docente ci tiene a migliorare la propria preparazione e la propria efficacia didattica, ed è disposto anche a investire per conseguire questo risultato.
  • Volumi A PROVA DI INVALSI MATEMATICA 2 e A PROVA DI INVALSI ITALIANO 2. La volontà da parte dei docenti e dei genitori di portare i propri allievi preparati alla prova-spauracchio imposta ormai da qualche anno dal Miur è dimostrata dall’elevato numero di ordini sul nostro portale.
  • PRIMARY ENGLISH: altro argomento su cui è rivolta l’attenzione degli educatori e degli insegnanti è l’apprendimento della lingua inglese – componente ormai imprescindibile dell’educazione dei giovani cittadini europei del futuro. In cima alle vendite del nostro portale il percorso didattico a firma Raffaello – Celtic.
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Online l’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica

sede Miur Trastevere Roma

È stato lanciato nei giorni scorsi il portale dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica. Il sito è visitabile a questo indirizzo.

A che serve questo strumento?

Di fatto, vengono messi in chiaro i principali indicatori: il periodo di costruzione degli edifici, le condizioni di sicurezza, l’adeguamento alle norme antisismiche. Contestualmente sono stati illustrati i primi risultati del progetto di rilevazione satellitare delle deformazioni degli edifici pubblici adibiti a uso scolastico censiti nell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica.

La presentazione

A presentare le novità, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti, la Viceministra Anna Ascani, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia, il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Massimo Inguscio e Donatella Lucchesi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

“Lanciamo oggi il nuovo cruscotto informativo dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica – ha dichiarato il Ministro Lorenzo Fioramonti -, un nuovo portale, all’insegna della trasparenza e della condivisione, che ci consente di monitorare in maniera continuativa e precisa lo stato delle nostre scuole, di poter intervenire negli istituti più disagiati in maniera tempestiva e di poter utilizzare nuove tecnologie, anche quelle satellitari e aerospaziali di cui il nostro Paese è un grande pioniere, per poter costantemente controllare a livello millimetrico lo spostamento degli edifici pubblici. Il Ministero sta investendo molto in edilizia scolastica anche attraverso la costituzione di una task force ministeriale che possa accompagnare Enti locali, Comuni e Province, nella messa in sicurezza di tutte le scuole italiane”.

A garantire il monitoraggio costante dello stato di salute degli immobili, grazie all’accordo firmato mesi fa da MIUR, ASI, CNR e INFN, è la costellazione di satelliti di osservazione terrestre Cosmo-SkyMed. I quattro “occhi” che scrutano la Terra dall’alto metro per metro, di giorno e di notte, fotografano lo stesso punto con una frequenza di passaggio di circa 16 giorni e sono in grado di rilevare gli scostamenti di un edificio inferiori a un centimetro. I dati ottenuti dall’osservazione satellitare sono successivamente incrociati con quelli riguardanti la vetustà dell’edificio scolastico, con le mappe di rischio sismico e idrogeologico e il carico a cui è sottoposto e attraverso il “data fusion” è possibile ottenere una mappa più completa del rischio di tutti gli edifici scolastici.

“Questo è un progetto nato qualche mese fa, che noi ci troviamo ora a implementare insieme a tutti i soggetti coinvolti. Questa mappatura è diversa dal passato in termini di precisione – ha spiegato la Viceministra Anna Ascani, che ha la delega all’edilizia scolastica -, incrociando questi dati con altri che abbiamo, avremo maggiori informazioni e una Anagrafe dell’edilizia scolastica sempre più completa e leggibile che ci consentirà di intervenire rapidamente dove è necessario”.
Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha spiegato che “con i satelliti in orbita si guarda con un occhio non naturale il territorio. I satelliti hanno punti di riferimento su ogni edificio la cui posizione viene monitorata nel corso del tempo, a ogni passaggio dei satelliti. Riusciamo a seguire sia gli spostamenti che la loro velocità, pronti a cogliere eventuali anomalie”.

“La ricerca indaga la natura in modo pluridisciplinare: dai cambiamenti climatici ai terremoti – ha spiegato Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche -, quello di cui si parla oggi è uno splendido esempio di sinergia tra chi sa fornire i dati e i ricercatori che fanno uno screening”.

Ad assicurare l’analisi in tempo reale dei dati elaborati dai satelliti è l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. “Abbiamo sviluppato le tecnologie per analizzare l’enorme mole di dati quasi in tempo reale e questo è quello che serve in questo progetto scolastico – ha detto Donatella Lucchesi dell’INFN -. Attraverso i nostri centri di calcolo e una rete super veloce è possibile monitorare anche spostamenti minimi degli edifici”.

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Gli avvocati Leone e Fell scrivono a Fioramonti: “Abolire il test d’ingresso a Medicina”

Gli avvocati Leone e Fell

Gli avvocati Leone e Fell, soci fondatori dello studio legale Leone-Fell, il più grande studio d’Italia specializzato in Diritto amministrativo, con oltre 100 sedi su tutto il territorio nazionale, hanno inoltrato al ministro Fioramonti una richiesta di incontro per chiedere di porre fine alla procedura del numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina e per studiare insieme soluzioni possano garantire meritocrazia e trasparenza.

Da anni,  il studio legale denuncia le irregolarità riscontrate durante il test nonché l’errato calcolo del fabbisogno da cui scaturisce l’esiguo numero di posti da bandire, tesi accolte dal Consiglio di Stato. Inoltre hanno denunciato, anche con un esposto in Procura, la presenza di smartphone e smartwatch in aula con picchi anomali di connessioni a Internet proprio durante i 100 minuti del test e l’uso di microauricolari per ricevere aiuti dall’esterno.

Maredì 15 ottobre saranno a Napoli (ore 15.30 Hotel Ramada via Galileo Ferraris) per incontrare i potenziali ricorrenti, spiegare loro le campagne legali portate avanti dallo Studio e, ai partecipanti del ricorso collettivo, di conoscere i legali che lo patrocineranno. Sarà l’occasione per porre tutte le domande inerenti le modalità di partecipazione all’azione nonché conoscere i motivi del ricorso.

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Napoli per il popolo curdo: mercoledì focus con l’intervento di Veysi Altay

Da Napoli solidarietà e sostegno al popolo curdo, bersaglio in queste ore della dura azione militare turca, e un appello per chiedere la fine delle ostilità nel Kurdistan siriano.

Il giornalista, fotografo e documentarista curdo Veysi Altay è l’autore di “Nujin – La nuova vita“. Il film racconta – in prima fila – la storia di tre donne soldato protagoniste della liberazione di Kobane dalle milizie islamiche dell’ISIS. Un film attuale nonostante sia stato realizzato nel 2014, e che è già costato e costerà la galera al suo autore. Per “Nujin” infatti Altay è stato condannato da un tribunale di Batman (Turchia) a due anni di reclusione per propaganda terroristica. In appello questa condanna è stata confermata e, di fatto, Altay sta aspettando a casa sua di essere nuovamente tradotto in prigione.

Prima di quel giorno, però, sarà in collegamento Skype con Napoli dove il prossimo mercoledì alle 17.30 nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino “Nujin” verrà proiettato.

Sarà lo spunto per un dibattito ad ampio raggio sulla crisi curda e sulle azioni concrete che possono partire da quella Napoli, capitale del Mediterraneo.

L’evento è organizzato dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli e dall‘Assessorato alla Cultura e al Turismo della città partenopea, e rappresenta l’ennesimo anteprima in vista della XI edizione del Festival in programma dal 20 al 30 novembre. 

Previsti gli interventi dell’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele e del coordinatore del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli Maurizio Del Bufalo. Interverrà inoltre Silan Eikici, rappresentante della UIKI (Ufficio Informazioni del Kurdistan in Italia). Inteventi musicali a cura di E’ Zezi Gruppo Operaio.

L’ingresso è libero.