Si è insediato ieri il comitato di esperti nominato dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per lavorare alla ripartenza della scuola dopo l’emergenza coronavirus, comitato che avrà anche il compito di portare al miglioramento del sistema di Istruzione e che è già al lavoro.
“Ho partecipato alla riunione di insediamento – spiega Azzolina in una nota stampa – e ringrazio il Professor Patrizio Bianchi, che coordina i lavori, per aver messo subito in moto gli esperti coinvolti”.
“Il comitato opererà con rapidità – assicura il coordinatore Patrizio Bianchi – ci daremo tempi stretti perché sappiamo che c’è molta attesa da parte di famiglie, personale scolastico, studenti”. Il tavolo farà velocemente le prime proposte e ha già un fitto calendario di lavori.
“Lavoreremo a come ripartire e a come farlo in sicurezza, tutelando la salute di tutti – aggiunge la Ministra -. Daremo risposte al personale, alle famiglie, ad alunni e studenti, dai più piccoli, i bambini, ai più grandi, i ragazzi dell’ultimo anno di scuola. È un lavoro delicato e importante. Abbiamo subito due priorità: sostenere le famiglie coinvolte dalla chiusura delle scuole e lavorare per garantire gli Esami di Stato del secondo ciclo, che noi auspichiamo si facciano in presenza”.
Il 23 aprile 2020 ricorre la Giornata Mondiale del Libro. Il Miur, per l’occasione, ha lanciato una maratona letteraria in streaming e consigli di lettura via social per gli studenti.
Il sito del MI ospiterà la maratona letteraria organizzata dalla Fondazione De Sanctis, per la prima volta in diretta streaming, durante la quale interverrà, alle 12, anche la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Sui social del Ministero, inoltre, per tutto il giorno ci saranno contenuti interattivi pensati per i ragazzi: artisti e scrittori condivideranno i loro autori preferiti con gli studenti.
La maratona letteraria della Fondazione De Sanctis avrà inizio alle 11.00 e si concluderà alle 18, proponendo interventi di commento critico, letture e analisi di alcuni dei passi più belli della letteratura di tutti i tempi da parte di oltre 100 grandi protagonisti della cultura. Una staffetta ideale che si propone di raggiungere non solo il pubblico adulto, ma anche le giovani generazioni e le scuole.
“La Giornata Mondiale del Libro rappresenta l’occasione per ribadire l’importanza della lettura che, ne sono certa, è stata, per tanti italiani, una compagnia importante in queste giornate così particolari in cui, per il bene del Paese, siamo tutti rimasti di più nelle nostre case”, sottolinea la Ministra Lucia Azzolina.
Il Ministero dell’Istruzione aderisce quest’anno alla Giornata Mondiale del Libro anche con l’iniziativa ‘Scrittore chiama scrittore’. Un’occasione per sensibilizzare studentesse e studenti alla lettura attraverso un racconto social interattivo nel quale artisti, scrittrici e scrittori condivideranno i loro autori preferiti con gli studenti e inviteranno loro a fare lo stesso. Da Rodari a Primo Levi passando per Saba, per un giorno i canali Instagram e Facebook del Ministero dell’Istruzione si trasformeranno così in un circolo letterario 2.0.
E’ attiva la piattaforma www.connessiallascuola.com realizzata dall’Assessorato alla Scuola del Comune di Napoli per poter dare alle scuole di tutta la città uno spazio di condivisione delle esperienze che si stanno realizzando “a distanza”: dalle attività praticate nella fascia dell’infanzia (video e laboratori rivolti ai più piccoli, moltissimi provenienti dalle scuole comunali) a quei prodotti artistici, musicali, creativi che i ragazzi e le ragazze di tutte le fasce d’età hanno realizzato con l’ausilio dei propri insegnanti. Ogni scuola può inviare materiale per arricchire la piattaforma, che vuol diventare un luogo collettivo di documentazione didattico-educativa che travalicherà l’emergenza.
Un’altra importante funzione del sito è quella di collegare le scuole con i programmi realizzati sia per la fascia d’età 0-6 sia per la fascia 11-17, finanziati dal Comune per il contrasto alla dispersione scolastica o dall’impresa sociale Con i bambini. Iprogettidi Maestri di Strada, Associazione Quartieri Spagnoli, Orsa Maggiore, L’uomo e il legno, Save the Children, Dedalus, cui vanno aggiunti i progetti per l’infanzia NEST (Pianoterra), Un villaggio per Crescere, Tikiri, Mission Bambini coprono l’intera area cittadina. “Le scuole, gli insegnantistessi, possono contattare le associazioni e avvalersi del loro supporto anche per “agganciare” i ragazzi più problematici e chiedere ausilio per le famiglie. Inoltre attraverso l’invio al sito del materiale autoprodotto le scuole attivano una diversa idea della DAD, intesa come Dialogo A Distanza e scambio di belle pratiche, molte del tutto artigianali ma davvero emozionanti”, così l’assessore Annamaria Palmieri.
Cmbia la composizione della commissione dell’Esame di Stato del secondo ciclo, dopo che la Ministra Lucia Azzolina ha firmato l’ordinanza, attuativa del decreto legge dell’8 aprile su Esami e valutazione, che in ragione dell’emergenza coronavirus e dell’impatto che ha avuto sulla scuola prevede, per quest’anno, una commissione formata da 6 commissari interni e dal presidente esterno.
“In questo modo – spiega la Ministra – gli studenti saranno valutati da docenti che conoscono il loro percorso e quanto realmente fatto durante questo particolare anno scolastico. Vogliamo un Esame di Stato vero, serio, ma che tenga conto anche delle difficoltà affrontate a causa dell’emergenza ancora in atto”, spiega.
I presidenti saranno nominati dagli Uffici scolastici regionali, i commissari dai consigli di classe. Nella composizione della commissione si terrà conto dell’equilibrio fra le varie discipline di ciascun indirizzo. In ogni caso, sarà assicurata la presenza del commissario di Italiano e di uno o più commissari che insegnano le discipline di indirizzo.
La collaborazione T2K (Tokai to Kamioka), che da oltre 10
anni studia i fenomeni connessi alle oscillazioni dei neutrini,
a cui partecipa da molti anni anche il gruppo di ricercatori del
Dipartimento di Fisica della Federico II, ha pubblicato su Nature
uno studio che fornisce indicazioni sempre più stringenti
sull’esistenza di una differenza nel comportamento dei neutrini e delle loro
antiparticelle (gli antineutrini). I nuovi risultati dimostrano che il
fenomeno dell’oscillazione, con cui i neutrini si “trasformano” in
neutrini di un altro tipo, si verifica con probabilità diverse per i neutrini
rispetto agli antineutrini. In termini tecnici questo effetto viene chiamato “violazione
di CP”. Questa ricerca apre uno spiraglio nella comprensione di
uno dei grandi misteri che riguardano il nostro universo: cioè la netta
prevalenza della materia sull’antimateria.
A questa ricerca Nature dedica la copertina dell’ultimo numero che ritrae l’interno del suggestivo rivelatore Super-Kamiokande, equipaggiato con oltre 11.000 occhi elettronici (fotomoltiplicatori) capaci di catturare la luce prodotta dagli elusivi neutrini nelle interazioni con l’acqua purissima (50.000 tonnellate) di cui è riempito. L’esperimento T2K è una collaborazione internazionale a cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) partecipa dalle prime fasi di progettazione ricoprendo ruoli di grande responsabilità, e vede contributi delle Sezioni INFN e delle Università di Napoli, Padova e Roma Sapienza, Università e Politecnico di Bari, e dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN.
“Questo risultato premia i molti anni di sforzi per costruire, mettere in funzione e operare uno degli apparati più complessi mai realizzati nel nostro settore” sottolinea Gabriella Catanesi, responsabile per l’INFN dell’esperimento T2K e componente del comitato esecutivo dell’esperimento. “Siamo molto orgogliosi e soddisfatti. Ma non ci fermiamo certamente qui. Stiamo lavorando per migliorare ancora il nostro apparato per essere in grado di fronteggiare le sfide dei prossimi anni”, conclude Catanesi.
Come funziona: Per misurare questo fenomeno, nell’esperimento T2K, un potente fascio di neutrini (o antineutrini) muonici viene prodotto nel complesso di acceleratori per la ricerca (JPARC) presso il villaggio di Tokai sulla costa orientale del Giappone. I neutrini vengono prima misurati vicino al luogo di produzione e poi intercettati dal gigantesco rivelatore sotterraneo Super-Kamiokande, a Kamioka, nei pressi della costa occidentale del Giappone, a 295 kilometri di distanza. Durante questo tragitto, infatti, i neutrini (o gli antineutrini) muonici possono “oscillare”, trasformandosi in neutrini (o antineutrini) di tipo elettronico.
Il risultato T2K ha trovato che il numero di antineutrini muonici che oscillano in antineutrini elettronici è inferiore rispetto a quello dei neutrini muonici oscillanti in neutrini elettronici. Dopo aver analizzato i dati di nove anni, l’esperimento T2K ha raggiunto un livello di significatività statistica sufficientemente alta da poter fornire un’indicazione abbastanza stringente sull’esistenza della violazione della CP in queste particelle fondamentali. In particolare la probabilità che questo fenomeno non esista è inferiore allo 0,3 %. Misurazioni più precise sono necessarie per confermare queste indicazioni. Tuttavia questo risultato rafforza le osservazioni precedenti e apre la strada a scoperte future. La nuova generazione di esperimenti attualmente in preparazione (DUNE negli USA e HyperKamiokande in Giappone ) in cui l’INFN è attivamente coinvolto, potrebbe contribuire a dare una risposta al problema dell’antimateria “mancante” nei prossimi dieci anni.
L’esperimento è stato realizzato ed è gestito da una collaborazione internazionale che conta circa 500 scienziati di 67 istituzioni in 12 paesi [Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Vietnam ]. Per le ricerche svolte con il rivelatore Super-Kamiokande, che hanno portato “Alla scoperta delle oscillazioni del neutrino che mostrano che il neutrino ha massa” il fisico giapponese Takaaki Kajita, nel 2015, è stato insignito del Premio Nobel per la Fisica, condiviso con il fisico canadese Arthur McDonald. Lo stesso anno, per i fondamentali contributi alla scoperta delle oscillazioni dei neutrini nel novembre 2015 i componenti della collaborazione T2K sono stati insigniti del prestigioso premio “Breakthrough Prize for Fundamental Physics”.
La partecipazione italiana a T2K è coordinata dall’INFN e vede contributi delle sezioni INFN e delle Università di Napoli Federico II, Padova e Roma Sapienza, Università e Politecnico di Bari, e dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN. In particolare i gruppi dell’INFN hanno attualmente ruoli di primo piano sia nello sviluppo e nell’analisi dei dati che nella realizzazione di rivelatori di nuova generazione che verranno utilizzati (nei prossimi anni) per migliorare i risultati attuali.
T2K è sostenuto dal ministero giapponese per la Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia, ed è ospitato congiuntamente dall’High Energy Research Accelerator Organization (KEK) e dall’Institute for Cosmic Ray Research (ICRR) dell’Università di Tokyo. La fondamentale importanza di queste ricerche ha recentemente convinto il Giappone ad approvare e finanziare un poderoso upgrade dell’esperimento, chiamato Hyper-Kamiokande, in grado di porre la parola finale alle misure di violazione di CP nei neutrini.
Dalla stampa nazionale trapela la volontà di riprendere l’attività scolastica a settembre con un piano straordinario utile a garantire il distanziamento minimo indicato dagli epidemiologi per non incorrere di nuovo nel contagio di massa del Covid-19. Per il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe De Cristofaro servono tre miliardi per la scuola, che nelle ultime stagioni ha avuto scarsa attenzione. È una cifra che torna spesso: “sono quelli che ha investito nel 2015, attraverso la “Buona scuola”, il Governo Renzi. Con quelle risorse sono stati assunti 86 mila docenti, si sono dati premi agli insegnanti più impegnati e bonus cultura a tutti quelli in ruolo”. Ma sono pure quelli che chiedeva come soglia minima il penultimo ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, poi dimessosi proprio perché mai arrivata.
“Il mondo della scuola – a cui si aggiungono psicologi, educatori, le
famiglie – chiede un piano straordinario per un anno di nuovo in classe. E
indica le ipotesi da percorrere per garantire le distanze sociali tra gli
studenti, i 900 mila insegnanti e i 200 mila amministrativi impegnati: turni in
classe mattina e pomeriggio o, dove non si può, didattica mista in aula e a
casa, quindi lezioni più brevi, utilizzo del sabato e cantieri aperti in estate
per recuperare classi ed edifici che hanno bisogno di interventi non
strutturali. Per fare tutto questo servono risorse nuove. Tre miliardi,
almeno”. Lo scrive oggi La
Repubblica, citando le parole di Giuseppe De Cristofaro.
LE PAROLE “FORTI” DI DE CRISTOFARO
Secondo il sottosegretario all’Istruzione, “bisogna fare tutti gli sforzi
possibili per riportare in classe docenti e discenti. La didattica a distanza
ha colmato il vuoto, ma ogni giorno amplifica le disuguaglianze che già a
scuola esistono. Il ministero deve insediare al più presto una task force e
costruire un cronoprogramma per i prossimi quattro mesi e mezzo. È il
momento di trovare tre miliardi per la scuola italiana, che nelle ultime
stagioni ha avuto scarsa attenzione. Questa pandemia ha dimostrato che i
pilastri dello Stato sono il sistema sanitario e il sistema dell’istruzione.
Dobbiamo mettere in discussione quello che abbiamo fatto fin qui, tagli. E
portare a casa i concorsi avviati con un percorso rapido che guardi a chi già
insegna”.
Secondo il sindacato Anief, se il ritorno in classe si dovrà realizzare con
il distanziamento sociale è allora bene sapere sin d’ora che l’investimento
dovrà essere massiccio: stiamo parlando di quasi 10 milioni di persone, tra
alunni, docenti e personale scolastico, un sesto della popolazione italiana,
che dovrà necessariamente convivere per almeno 5-6 ore al giorno.
IL PARERE DI MARCELLO PACIFICO
“Vanno revisionate le strutture scolastiche – spiega Marcello Pacifico,
presidente nazionale Anief – con almeno 45 anni: stiamo parlando di 25 mila
sedi, su oltre 40 mila complessive, che risultano fortemente inadeguate rispetto
alle norme in vigore sulla sicurezza, rispetto alle certificazioni ad esempio
sull’antincendio e sulla prevenzione sismica, che nelle aree più a rischio
diventano un potenziale attentato alla salute. Aggiungere a questo anche il
rischio di contagio del Coronavirus sarebbe inaccettabile”.
Pacifico ritiene “che, dopo quello a cui abbiamo assistito nei giorni
scorsi, con gli ospedali che non riescono più ad accogliere i malati in terapia
intensiva e a gestire il troppo alto numero di decessi, sia giunto il momento
di cambiare politica: la sanità e la scuola devono diventare terreno di
investimenti massicci, veri, senza più vincoli e mezzucci per procedere a tagli
e dimensionamenti. Il tempo dell’emergenza deve servire da insegnamento. Gli
investimenti pubblici vanno realizzati per salvaguardare i beni e i valori più
importanti: la salute la formazione dei cittadini. I conti dell’economia si
facciano quadrare diversamente, ma questi due ‘territori’ devono rimanere
esclusi. Questo significa, per rimanere alla scuola e al piano di investimenti
per riprendere a settembre, che i tre miliardi indicati oggi non bastano
nemmeno per l’aumento degli stipendi dei docenti”.
“Nei mesi scorsi si è parlato a lungo della volontà di valorizzare il ruolo
professionale del docente – continua il sindacalista autonomo – e per
farlo, solo per questo, servirebbero 4 miliardi aggiuntivi: in tal modo, si
raggiungerebbero gli aumenti medi
netti mensili di 240 euro utili a recuperare il gap 10% rispetto
all’incremento dell’inflazione registrato da dodici anni al netto degli ultimi
aumenti, con 8
punti accumulati tra il 2007 e il 2015, appena ridotto dal risibile
aumento del 3,48% prodotto con l’ultimo rinnovo contrattuale
sottoscritto dagli altri sindacati maggiori nel 2018. Il Governo ricordi che
i 70
euro medio di aumento già finanziato per il personale della
scuola non è sufficiente: mancano all’appello mille
euro medi in meno al mese, che a fine carriera ogni docente continua a non
percepire”.
In queste ore attraverso una nota pubblicata sul blog aziendale il gruppo Matacena (di cui questo sito fa parte) rende noto che sono ripartite le spedizioni per gli ordini online. Una bella notizia dopo la sospensione di una settimana fa.
Cari clienti e amici dei siti del gruppo Matacena, siamo lieti di informarvi che le spedizioni degli articoli sono tornate attive. Può sussistere ancora qualche leggero ritardo a causa delle spedizioni in transito ma in linea di massima stiamo tornando alla normalità e nella giornata di ieri siamo riusciti ad evadere tutti gli ordini arrivati in questi giorni.
Non si sono mai fermate invece le consegne dei libri didattici e per l’infanzia che potete trovare principalmente su Mondo Docenti, ma anche su Matacenalibri, Oceanon e Libri Market in misura minore, che il nostro gruppo ha continuato a garantire anche durante lo stop.
Grazie per la vostra pazienza e tornate a visitarci!
dal blog Matacena
Restano comunque attive le spedizioni di ordini di libri scolastici che non si sono mai fermate.
La Ministra Lucia Azzolina ha partecipato il 14 aprile alla riunione dei Ministri dell’Istruzione Ue sull’emergenza Covid-19 ricordando, nel suo intervento, la capacità di reazione della comunità scolastica italiana e ha fatto il punto sulle azioni attuate.
La Ministra ha sottolineato che il Governo continua a lavorare per garantire il diritto all’istruzione di tutti gli studenti, ponendo particolare attenzione a quelli che hanno maggiore difficoltà di accesso alla didattica a distanza, linea politica adottata anche dagli altri Paesi europei dopo la chiusura delle scuole. Su questo fronte, secondo quanto emerso dalla riunione, la Commissione Europea ha anticipato la messa a disposizione di risorse a sostegno dei Paesi membri. È importante, ha spiegato Azzolina, “mobilitare fondi per la digitalizzazione del sistema di istruzione, la formazione dei docenti, il sostegno alle famiglie, affinché nessuno venga lasciato indietro”.
I Ministri Ue si sono confrontati anche sulla chiusura dell’anno scolastico in corso. Dai dati presentati è emerso che, ad oggi, 14 Paesi non hanno ancora preso decisioni in merito agli Esami finali, 4 li hanno cancellati del tutto o parzialmente, mentre l’Italia figura fra quelli, 9 in tutto, che hanno prospettato uno scenario definito per le prove di fine anno.
Sempre nella giornata del 14 aprile, la Ministra ha partecipato all’incontro del gruppo ministeriale ad hoc dell’Unesco per fronteggiare l’emergenza coronavirus e dare una risposa al miliardo e mezzo di ragazzi che, in tutto il mondo, in questo momento, non possono frequentare lezioni in presenza. La Ministra ha ricordato, a questo proposito, lo stanziamento di 85 milioni di euro da parte del governo italiano per sostenere la didattica a distanza e dare una risposta agli oltre 8 milioni di studenti che nel nostro Paese non possono seguire lezioni in presenza a causa dell’emergenza sanitaria in corso.
Nell’emergenza da Coronavirus, gli insegnanti italiani hanno retto l’urto alla grande. Lo dicono anche gli studenti, visto che il 90% promuove l’operato dei loro insegnanti. A scriverlo è la rivista Tuttoscuola, nell’esaminare un sondaggio realizzato da Skuola.net, che ha intervistato 15mila alunni di scuole medie e superiori, di cui si è parlato anche nello speciale di “Verso il futuro e oltre”, andato in onda lunedì 13 aprile su Radio24. Dalla trasmissione è emerso, in modo inequivocabile, che le pratiche didattiche che hanno adottato i docenti in queste ultime settimane hanno permesso ad un alto numero di studenti di potere continuare ad usufruire dell’offerta formativa, seppure con i limiti inevitabili connaturati nella tecnologia e nella mancanza di contatto umano. C’è però un 10% scarso di docenti che non riesce a svolgere didattica a distanza.
L’impegno dei docenti nello svolgimento della didattica online sta producendo risultati sino a ieri impensabili: è l’elemento chiave che ha permesso alle classi di andare avanti. E lo sforzo è stato riconosciuto dagli studenti, tanto che molti di loro “ci tengono a ringraziare pubblicamente i docenti per quanto fatto di fronte all’emergenza”. Complessivamente, più di 9 studenti su 10, seppur con varie sfumature, promuovono l’operato dei propri prof e il supporto che sono riusciti a dar loro in queste difficili settimane. E circa 1 su 3 ha rivalutato in positivo l’idea che aveva di loro. Il 14% degli intervistati assegna ai propri insegnanti una valutazione molto positiva, addirittura ‘ottimo’ (dato che alle scuole medie sale al 22%), dicendo che non avrebbe potuto chiedere di meglio. Il 58% gli dà un ‘buono’ ammettendo che, nonostante i problemi emersi in corso d’opera, i professori hanno fatto il massimo per limitarli. Il 21%, invece, si ferma alla sufficienza rispolverando il vecchio adagio “potrebbe fare di più”, sentito dire tante volte sul proprio conto.
LA PREPARAZIONE DEI DOCENTI
Anche sulla preparazione tecnologica dei docenti, i risultati premiano il
corpo insegnante: così poco avvezzi a fare lezione con il supporto di strumenti
innovativi: per l’11% meritano ‘ottimo’ (col solito picco alle medie, 17%), per
il 53% un ‘buono’, per il 30% ‘sufficiente’. Appena il 5% li boccia. Anche
sulla gestione della didattica a distanza la promozione è pressoché totale: il
12% è pienamente soddisfatto (il 19% alle medie), il 51% è molto contento,
andamento accettabile per il 30%, solo il 7% gli dà l’insufficienza. Più o meno
quelli che non sono ancora riusciti ancora a partire con lo smart learning.
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
Stiamo parlando, commenta il sindacato Anief, di circa 100 mila docenti, che
corrispondono, guada caso, ad una cifra non molto distante da chi non fruisce
dei fondi annuali dell’aggiornamento professionale: secondo il sindacato,
mentre però i precari, con anni di supplenze alle spalle, sono riusciti a
sopperire a spese loro comunque alla mancanza di computer, tablet e
connessione, i supplenti “brevi” hanno avuto difficoltà ad organizzarsi.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
“Assieme agli studenti – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – il Governo avrebbe dovuto andare incontro anche alle esigenze dei docenti precari, fornendo loro quei dispositivi e la formazione utile a realizzare la didattica a distanza. Invece, non è stato fatto. E per molti di loro è servito del tempo. Nel frattempo, la didattica online è stata imposta per legge, tramite il decreto 22 pubblicato anche in Gazzetta Ufficiale: secondo noi, le commissioni referenti del Parlamento, che stanno esaminando quel testo per l’esame e le possibili modifiche migliorative, hanno la possibilità concreta di fare accedere i supplenti al bonus annuale da 500 euro per l’aggiornamento professionale”.
La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha incontrato oggi, in videoconferenza, il Ministro dell’Istruzione dell’Argentina, Nicolás Trotta. Al centro del confronto, le azioni messe in campo dall’Italia per rispondere all’emergenza coronavirus, in particolare sul fronte istruzione. Azzolina ha illustrato all’omologo argentino quanto fatto per garantire agli studenti la prosecuzione delle attività didattiche. In Argentina l’anno scolastico è appena iniziato ma le scuole sono chiuse dallo scorso 16 marzo e le lezioni proseguono a distanza.
Il Ministro Trotta ha espresso solidarietà all’Italia e ha manifestato la volontà di restare in contatto costante per avere aggiornamenti su ogni nuova misura adottata dal nostro Paese. I due Ministri hanno poi concordato sulla necessità di riprendere l’ampia collaborazione bilaterale già in campo nel settore dell’istruzione e per la diffusione della lingua e della cultura italiana in Argentina.
(fonte: Miur)
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