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Istituti Tecnici, in arrivo 33 milioni di euro dal Miur

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La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato il decreto che assegna le risorse del Fondo per l’Istruzione Tecnica Superiore: vengono stanziati oltre 33 milioni di euro per gli ITS (gli Istituti Tecnici Superiori), un modello formativo che continua a convincere gli studenti e a offrire risultati molto incoraggianti in termini occupazionali.

Secondo il monitoraggio nazionale 2020, realizzato su incarico del Ministero dell’Istruzione dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), l’83% dei diplomati ITS trova lavoro a un anno dal diploma e il 92,4% di questi riesce a impiegarsi in un’area coerente con il proprio percorso di studi. Il 79,3% si ritiene soddisfatto della propria scelta e il 93,5% ha apprezzato i propri docenti.

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I finanziamenti previsti dal decreto firmato oggi dalla Ministra ammontano a 33.355.436 euro che saranno erogati alle Regioni attraverso le quali verranno distribuiti agli Istituti Tecnici Superiori per l’organizzazione della loro offerta formativa. Ai 33 milioni andrà ad aggiungersi, poi, la quota di co-finanziamento a carico delle Regioni, pari almeno al 30% delle risorse nazionali. Il decreto indica, oltre ai fondi, anche gli indirizzi di programmazione nazionale cui faranno riferimento gli ITS per l’adozione dei propri piani territoriali dell’offerta formativa.

Creare profili tecnici altamente specializzati e spendibili nel mondo del lavoro, supportare i percorsi legati ai processi di innovazione tecnologica, potenziare le iniziative di orientamento, garantire standard di formazione di livello internazionale sempre più alti: sono alcuni degli obiettivi individuati.

Il comunicato completo sul sito del Miur.

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Coronavirus e ritorno a scuola, Gallo (M5S) capofila per il ritorno “ibrido”

luigi gallo

Sul rientro in classe ognuno dice la sua. Ed in Parlamento si va oltre. L’onorevole Luigi Gallo, presidente del M5S in Commissione Istruzione della Camera, ha presentato un ordine del giorno, che sembra possa contare sul sostegno di una parte della maggioranza parlamentare, con il quale chiede il rientro a scuola prima di settembre per gli alunni non raggiunti dalla didattica a distanza.

GALLO (M5S): NUOVA DIDATTICA

Inoltre, sempre il presidente della Commissione istruzione di Montecitorio in un’intervista a Fanpage ha detto che si sta lavorando “in Parlamento per un graduale ritorno alla presenza a scuola con un numero ridotto di studenti per aula per garantire la sicurezza dato il rischio di contagi da Covid-19. Sarà necessario un cambio di organizzazione, ad esempio, sugli orari e sugli spazi. La stessa didattica in presenza sarà strutturalmente accompagnata dalla didattica a distanza con studenti in aula e studenti in remoto”.

luigi gallo
Luigi Gallo

LARGO AL SISTEMA IBRIDO

Si agisce, in pratica, per realizzare un sistema ibrido, con le lezioni in presenza, in aula, solo per una parte di alunni: si lavora, in conclusione, per un’organizzazione didattica a “targhe alterne”, con le classi spezzettate in sotto-gruppi. Anief ritiene che assegnare qualche decina di tablet nelle scuole, in certi casi pure chiedendo incautamente onerose cauzioni agli alunni non abbienti, attraverso degli stanziamenti nazionali, come accaduto a marzo con gli 85 milioni di euro suddivisi poi per le 8.200 istituzioni scolastiche, possa essere la soluzione all’annoso problema.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF

“La verità è che oggi su otto milioni di alunni, ben due milioni e mezzo non detengono il computer fisso – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e siccome la didattica online non si può svolgere con lo smartphone è chiaro che servono dei device appropriati. Come è chiaro che partecipare ad una lezione via internet, con il docente collegato da piattaforma, non si limita ad avere a disposizione un computer o un tablet. Servono telecamere, software, i soldi per la connessione ad Internet. Senza dimenticare un minimo di competenze che, quando si tratta di alunni in condizioni familiari sfavorevoli, oppure di giovani con sostegno, ma anche Dsa e Bes, sono tutt’altro che scontate e facilmente trasmissibili”.

LA PROPOSTA DI DE LUCA

La soluzione al problema indicata dal giovane sindacato è stata accolta anche da alcuni ambienti politici. È di queste ore la richiesta scritta del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sulle modalità di ripartenza per il prossimo anno scolastico. “Ho scritto al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, – riporta la pagina ufficiale del Governatore Vincenzo De Luca – per chiedere che, nelle ipotesi al momento allo studio per la ripresa del prossimo anno scolastico, non vi sia la previsione di riduzione degli organici, ma esattamente il contrario, cioè un potenziamento delle docenze. L’impossibilità di consentire assembramenti che costituirebbero un pericolo per la salute pubblica, come più volte Lei ha sottolineato, comporta, come prima logica conseguenza quella di evitare le cosiddette “classi pollaio”. A maggior ragione nel caso in cui dovessero pervenire indicazioni nazionali che prevedessero una didattica in presenza da garantire anche attraverso un “dimezzamento” di alunni per classe e doppi turni. Sarebbe quindi necessario, un potenziamento degli organici”, ha saggiamente chiesto Vincenzo De Luca.

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Diritto allo studio per allievi disabili, il Ministro Azzolina scrive a tutto il mondo della scuola

lucia azzolina foto facebook

La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha scritto una lettera indirizzata ai dirigenti scolastici, a tutti i docenti, al personale, alle famiglie e agli studenti, con riferimento alla tutela del diritto allo studio degli alunni con disabilità. Riportiamo il testo, pubblicato interamente sul sito del Miur.

lucia azzolina foto facebook
Il ministro Lucia Azzolina

Carissimi,

sento la necessità di tornare a rivolgermi a Voi su un tema delicato che coinvolge, in primo luogo, tutti noi direttamente, come persone di scuola, ciascuno nel proprio ruolo professionale di garante del diritto allo studio, ma che riguarda tutta la comunità. Mi riferisco al tema della didattica a distanza rivolta agli alunni con disabilità. Come tutti sapete, sono stata insegnante di sostegno e ho potuto constatare come, anche nelle circostanze più difficoltose da affrontare, la vera cifra dell’inclusione sia la risultante di moltissimi fattori: la costruzione della fiducia tra docenti, alunno e famiglia; la presenza e la disponibilità di mezzi e strumenti per una didattica personalizzata; una collaborazione leale e concreta tra tutti gli adulti cui gli alunni con disabilità sono affidati. Abbiamo lavorato al fine di garantire la soluzione dei primi problemi legati alla mancanza di connettività e di strumenti tecnologici adeguati, per mezzo di appositi provvedimenti economici che stanno progressivamente portando i primi frutti. Le scuole hanno iniziato infatti ad operare per procurarsi tali strumenti, al fine di metterli quanto prima a disposizione delle famiglie in difficoltà. Abbiamo inoltre mantenuto un contatto diretto con le principali Federazioni e Associazioni che rappresentano le persone con disabilità, con le quali intendiamo continuare a collaborare per migliorare – anche in questa emergenza – la qualità dell’inclusione scolastica. Come noto, ho insediato un comitato di esperti per studiare delle proposte che consentano di programmare in rientro a scuola in condizioni di sicurezza e serenità, per tutti. Il Coordinatore del comitato, prof. Patrizio Bianchi, avvierà nei prossimi giorni le interlocuzioni e le audizioni – che ritengo doverose – con tutti gli attori istituzionali che rappresentano le persone con disabilità. Dai nostri monitoraggi, dalle esperienze che molte famiglie ci hanno raccontato direttamente scrivendo al Ministero, dai social media, dalle Associazioni stesse, sono pervenute tante storie diverse, racconti di vita reale, stimoli fortissimi che hanno contribuito a formare un quadro variegato dell’inclusione scolastica in questo particolare momento. Pur certa e convinta che quanto si è fatto e si continuerà a fare per garantire l’inclusione nelle classi e nelle sezioni della scuola italiana sia il frutto del massimo impegno da parte di tutti i docenti e i dirigenti scolastici, sento l’esigenza di condividere con voi alcune riflessioni che nascono da questa fitta trama di testimonianze, poiché credo che possano contribuire a sanare alcuni disallineamenti riscontrabili nelle pratiche didattiche quotidiane e anche stimolare alla costruzione di strategie utili a recuperare quanto, in termini di socializzazione e didattica inclusiva ha, malgrado l’impegno di tutti, perso di efficacia. In tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione è previsto che i docenti di sostegno siano garanti del diritto allo studio degli alunni loro affidati, ora più che mai, in un momento in cui la contitolarità formale sulla classe, prevista dalla norma, deve tradursi in un atteggiamento di inclusività che si sostanzi in contatti diretti con i bambini e i ragazzi, attraverso stimoli visivi, in maniera sincrona, sia per fini didattici che per fini più squisitamente relazionali e sociali. Nella didattica, in particolare, è opportuno che il docente di sostegno si affianchi alle attività di tutta la classe, in presenza dell’alunno con disabilità, non solo per facilitare e fornire feedback sui contenuti, per mediare con strumenti e metodologie individualizzati la trasmissione del sapere, ma anche per riportare l’attenzione dell’intero gruppo classe sulla possibilità di creare occasioni di rinnovata socializzazione in un ambiente condiviso, seppure virtuale. Il principio della contitolarità educativa sulla classe, e per tutti gli alunni, coinvolge direttamente anche i docenti curricolari, i quali dal canto loro sono chiamati a intervenire direttamente anche in attività didattiche inclusive “dedicate”, poiché rivestono il ruolo di adulti di riferimento di tutta la classe e il contatto con loro restituisce all’alunno con disabilità una prima misura di inclusione nel suo contesto di appartenenza. È evidente che il docente di sostegno ha la piena facoltà, nonché il dovere dettato da questa condizione di specialità che stiamo vivendo, di curvare e ricalibrare il PEI, coinvolgendo il dirigente scolastico e il consiglio di classe nelle scelte e informandone le famiglie, man mano che emerga la necessità di ripensare la didattica, i contenuti e le metodologie. E’ importante, in ogni caso, che le scelte siano compiute nella piena condivisione tra docenti, famiglie e alunni, nell’interesse esclusivo di questi ultimi. Ritengo che, mai come in questo caso, non sia importante la quantità bensì la qualità delle attività predisposte, delle relazioni attivate, delle valutazioni, le quali dovranno essere sempre coerenti con gli obiettivi e ben suffragate da solide basi di carattere metodologico. Ai dirigenti scolastici, già impegnati a tenere le redini di questa difficile situazione, direi quasi a mettere a sistema tutte le energie in gioco, equilibrandole con le insicurezze e le paure dei ragazzi e delle famiglie, chiedo lo sforzo ulteriore di garantire con celerità le operazioni finalizzate a coprire l’eventuale gap tecnologico di tutte le famiglie, in particolar modo di quelle degli alunni con disabilità, e di assumere ogni utile iniziativa volta a sollecitare e ad attivare interventi didattici a loro favore, ove ancora non fatto. Tutto il Governo ha lavorato e lavora perché nessuno resti indietro o si senta escluso. Mi sembra doveroso, in ultimo, richiamare l’attenzione sul fatto che già una norma di legge, recentemente varata tra i provvedimenti emergenziali, prevede che si possano coinvolgere gli assistenti educatori e alla comunicazione nel lavoro quotidiano di garanzia della didattica a distanza, in raccordo con gli enti locali. Con gli assistenti alla comunicazione, in particolare per quanto riguarda alunni e studenti con disabilità sensoriali, la collaborazione potrà avvenire attraverso sistemi di condivisione delle piattaforme digitali in uso tra i docenti, in modo che gli assistenti medesimi possano operare a loro volta a distanza con gli allievi e i docenti medesimi, utilizzando il canale comunicativo più adeguato alle varie circostanze. Chiedo ai dirigenti scolastici di valutare la strada migliore per la garanzia di coinvolgimento di personale assistente alla comunicazione, il quale seppur non direttamente dipendente dall’Amministrazione scolastica, svolge un fondamentale lavoro di supporto a garanzia del diritto allo studio degli studenti con disabilità, un lavoro prezioso che non va disperso ma valorizzato e messo a frutto. Ricordo, in ultimo, che sul sito del Ministero dell’Istruzione è stata predisposta un’apposita pagina web, caratterizzata dall’essere un work in progress, dedicata proprio alla didattica a distanza per alunni e studenti con disabilità. I collegamenti e le iniziative lì proposti consentono di raggiungere e utilizzare, a titolo totalmente gratuito, le piattaforme e gli strumenti messi a disposizione delle istituzioni scolastiche e delle famiglie. Nel ringraziare, in ultimo, le famiglie degli alunni che, con pazienza e sempre silenziosamente, stanno collaborando in modo propositivo e fattivo con i docenti e con le scuole per superare le difficoltà, desidero rivolgere a tutti un augurio di buon lavoro e comunicare la mia ferma convinzione che la Scuola italiana – al netto degli impedimenti, che avremo il tempo di superare – uscirà rafforzata dalla prova che sta vivendo, per merito di tutti i cittadini che quotidianamente si impegnano, ciascuno nel proprio dovere, a renderla migliore.

Lucia Azzolina
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Maturità 2020, ecco la composizione della commissione ai tempi del coronavirus

Cmbia la composizione della commissione dell’Esame di Stato del secondo ciclo, dopo che la Ministra Lucia Azzolina ha firmato l’ordinanza, attuativa del decreto legge dell’8 aprile su Esami e valutazione, che in ragione dell’emergenza coronavirus e dell’impatto che ha avuto sulla scuola prevede, per quest’anno, una commissione formata da 6 commissari interni e dal presidente esterno.

aula generica esami maturità 2019

“In questo modo – spiega la Ministra – gli studenti saranno valutati da docenti che conoscono il loro percorso e quanto realmente fatto durante questo particolare anno scolastico. Vogliamo un Esame di Stato vero, serio, ma che tenga conto anche delle difficoltà affrontate a causa dell’emergenza ancora in atto”, spiega.

​​​​​​​I presidenti saranno nominati dagli Uffici scolastici regionali, i commissari dai consigli di classe. Nella composizione della commissione si terrà conto dell’equilibrio fra le varie discipline di ciascun indirizzo. In ogni caso, sarà assicurata la presenza del commissario di Italiano e di uno o più commissari che insegnano le discipline di indirizzo.

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Coronavirus, accordo Rai – Miur per un palinsesto dedicato ai contenuti didattici per i ragazzi

bambino tv

Genitori e insegnanti, se pensate che questa quarantena con conseguenti attaccamenti ai monitor stia penalizzando i vostri allievi, da Roma arriva una buona notizia. L’alleanza fra la Rai e il Ministero dell’Istruzione difatti si rafforza. Già lo scorso 24 marzo una carta di intenti era stata siglata dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e dall’Amministratore delegato Fabrizio Salini con l’obiettivo di potenziare l’offerta dedicata alla scuola; parte ora, invece, una programmazione speciale, frutto del lavoro congiunto fra la Tv pubblica e il Ministero.

Il palinsesto completo, nell’ambito dell’iniziativa #LaScuolaNonSiFerma, è stato presentato nelle scorse ore – http://www.rai.it/portale/LaScuolaNonSiFerma-b8e35487-a4ca-47d5-9e52-2023ea19a27e.html) e vede coinvolte Rai Cultura (attraverso Rai Scuola e Rai Storia – Rai 3), Rai RagazziRai Play e le sue ‘aule’ aperte.

Ogni giorno, spiega il Miur in una nota stampa, su diversi canali ci sarà un’offerta dedicata che va dai più piccoli fino ai ragazzi che devono fare gli Esami di Stato del secondo ciclo, con lezioni, approfondimenti, suggerimenti utili (in allegato il documento con tutto l’approfondimento).

bambino tv

“Con questa presentazione di oggi, si concretizza un lavoro portato avanti in queste settimane da Ministero dell’Istruzione e Rai. Credo che questa sia un’alleanza che fa bene alla scuola e quindi spero si possa mantenere, d’ora in avanti, in modo permanente”, ha sottolineato la Ministra Azzolina, che intende appunto rendere stabile il lavoro congiunto con la Rai, rafforzandolo e non legandolo alla sola emergenza in atto. Proprio perché, ha spiegato, “il tema scuola possa essere sempre più presente  nella Tv pubblica e possa avere una rinnovata attenzione. Oggi, che siamo in emergenza, è importantissimo farlo, ma anche in futuro”.

Con riferimento alla programmazione presentata, la Ministra ha sottolineato che “c’è un’offerta importante per i più piccoli, che sono naturalmente il segmento più fragile e che ha più bisogno del sostegno del mezzo televisivo. E c’è l’offerta multidisciplinare per la scuola secondaria. E poi abbiamo anche pensato ad un prodotto, diciamo, più ‘aperto’: che è un contenuto rivolto a tutta la comunità scolastica, che simbolicamente possa avvicinare e riunire bambini, adolescenti e famiglie. Tutti insieme davanti ad un prodotto televisivo di grande qualità realizzato grazie alla collaborazione di grandi divulgatori e di nomi importanti del nostro panorama intellettuale”. Fra questi, ad esempio, Alberto Angela, Alessandro BarberoSabino CasseseMarta CartabiaTelmo PievaniLuca SerianniAntonino Cannavacciuolo e molti altri.

La Ministra ha ringraziato “tutti coloro che stanno lavorando a questi progetti”, in particolare, i docenti delle scuole italiane che si sono messe a disposizione per le lezioni. “Nella scuola – ha chiuso – abbiamo un grande capitale umano di cui esser fieri. La scuola ha saputo reagire immediatamente a questa emergenza. E anche la Rai. Insieme possiamo fare davvero tanto per le famiglie e per i ragazzi”.

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Incontro dei Ministri dell’Istruzione europei, Azzolina: “Grande reazione della comunità scolastica italiana”

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La Ministra Lucia Azzolina ha partecipato il 14 aprile alla riunione dei Ministri dell’Istruzione Ue sull’emergenza Covid-19 ricordando, nel suo intervento, la capacità di reazione della comunità scolastica italiana e ha fatto il punto sulle azioni attuate.

La Ministra ha sottolineato che il Governo continua a lavorare per garantire il diritto all’istruzione di tutti gli studenti, ponendo particolare attenzione a quelli che hanno maggiore difficoltà di accesso alla didattica a distanza, linea politica adottata anche dagli altri Paesi europei dopo la chiusura delle scuole. Su questo fronte, secondo quanto emerso dalla riunione, la Commissione Europea ha anticipato la messa a disposizione di risorse a sostegno dei Paesi membri. È importante, ha spiegato Azzolina, “mobilitare fondi per la digitalizzazione del sistema di istruzione, la formazione dei docenti, il sostegno alle famiglie, affinché nessuno venga lasciato indietro”.

I Ministri Ue si sono confrontati anche sulla chiusura dell’anno scolastico in corso. Dai dati presentati è emerso che, ad oggi, 14 Paesi non hanno ancora preso decisioni in merito agli Esami finali, 4 li hanno cancellati del tutto o parzialmente, mentre l’Italia figura fra quelli, 9 in tutto, che hanno prospettato uno scenario definito per le prove di fine anno. 

lucia azzolina foto facebook
foto d’archivo del ministro Azzolina

Sempre nella giornata del 14 aprile, la Ministra ha partecipato all’incontro del gruppo ministeriale ad hoc dell’Unesco per fronteggiare l’emergenza coronavirus e dare una risposa al miliardo e mezzo di ragazzi che, in tutto il mondo, in questo momento, non possono frequentare lezioni in presenza. La Ministra ha ricordato, a questo proposito, lo stanziamento di 85 milioni di euro da parte del governo italiano per sostenere la didattica a distanza e dare una risposta agli oltre 8 milioni di studenti che nel nostro Paese non possono seguire lezioni in presenza a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Lo rende noto il Miur in una nota stampa.

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Carta del Docente, prorogato al 31 luglio l’allargamento del “paniere” dei buoni acquistabili

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È stato prorogato al 31 luglio 2020 il termine entro il quale sarà possibile acquistare con la Carta del docente anche webcam e microfoni, penne touch screen, scanner e hotspot portatili. I beni in questione, originariamente fuori dal paniere dei beni acquistabili con il bonus Cultura di 500 euro riservato agli insegnanti, vi sono rientrati a causa dell’emergenza coronavirus, come strumento necessario per permettere ai docenti italiani di continuare la loro attività didattica a distanza.

Lo rende noto, attraverso una nota sul sito del Miur, la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

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L’ampliamento del pacchetto dei dispositivi acquistabili con la Carta, finalizzato all’aggiornamento professionale dei docenti per organizzare la didattica a distanza, era stato annunciato a marzo dalla Ministra. Gli acquisti ora potranno proseguire fino a fine luglio.

Sul sito della Carta, le FAQ aggiornate relative ai beni acquistabili.

Ti ricordiamo, inoltre, che tutti i libri nel nostro negozio sono acquistabili anche tramite Carta del Docente e 18app.

Ecco alcuni esempi.

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Conclusione anno scolastico 2020, il Decreto è ufficiale

lucia azzolina foto facebook

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del decreto legge approvato il 6 aprile in Consiglio dei Ministri contenente “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”. Il provvedimento è in vigore da oggi. Attesissimo soprattutto perché spiega come si svolgeranno gli esami di maturità e come funzioneranno le promozioni di fine anno.

Tutto ciò che è stato fatto sarà valorizzato. Quel che non si è potuto fare per difficoltà oggettive sarà recuperato, nell’interesse degli studenti e dei bambini – aveva chiosato il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina in una precedente nota stampa-. Mettiamo al centro i diritti dei ragazzi. Nessuno sarà lasciato indietro. Ci sarà una valutazione seria e coerente con quanto svolto durante tutto l’anno”.

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Il ministro Lucia Azzolina

Come si svolgeranno gli Esami di Stato

Scuola secondaria di I grado
Il decreto prevede che il Ministero possa, con provvedimento specifico, modificare l’impianto dell’Esame. Se sarà possibile farlo in presenza, potrà essere semplificato. Altrimenti si procederà con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, prevedendo la consegna anche di un elaborato da parte degli studenti. In ogni caso ci sarà una valutazione seria e corrispondente all’impegno degli alunni.

Scuola secondaria di II grado
Il 96% dei ragazzi viene ammesso, in media, ogni anno, all’Esame finale. Quest’anno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza. Ma i crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno. Il decreto indica, poi, una doppia possibilità. Se i ragazzi potranno rientrare a scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, Italiano, sarà preparata dal Ministero. La seconda, quella diversa per ciascun indirizzo, sarà predisposta dalle commissioni. Poi ci sarà l’orale. Se non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.

Ammissione all’anno successivo

Il decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo, ma tutti saranno valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale. Non ci sarà ‘6 politico’. ‘Congelato’, per quest’anno, il meccanismo dei debiti alla secondaria di II grado. All’inizio di settembre, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti: ciò che non è stato appreso, o appreso in parte quest’anno, potrà essere recuperato/approfondito all’inizio del prossimo. Ci sarà particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali.

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Coronavirus, Azzolina incontra in videoconferenza gli assessori regionali

conte e azzolina conferenza stampa

La Ministra Lucia Azzolina ha incontrato ieri, in videoconferenza, gli assessori regionali competenti in materia di Istruzione. Lo rende noto il Miur in una nota stampa.

All’ordine del giorno, l’emergenza Coronavirus. La Ministra ha riepilogato le azioni messe in campo dal Governo per la didattica a distanza e i contenuti del decreto istruzione su Esami e valutazione approvato ieri in Consiglio dei Ministri.

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Lucia Azzolina

All’incontro hanno preso parte anche i due Capi Dipartimento del Ministero dell’Istruzione, Giovanna Boda e Marco Bruschi.

​​​​​​​La Ministra ha confermato che ci saranno ulteriori incontri con i rappresentanti delle Regioni

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Decreto scuola e crisi, Anief chiede al ministro Azzolina l’assunzione in ruolo per soli titoli

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“Il nuovo decreto scuola delinea una situazione che sfida la logica e mette a rischio il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Per garantirne l’ordinato avvio non basterà certo la proroga al 15 settembre del termine entro cui provvedere alle prossime operazioni di assegnazione provvisoria e alle nomine in ruolo. Il prossimo anno, infatti, potrebbe abbattere tutti i record sul numero di supplenti, che rischia addirittura di sfondare quota 250mila. È noto, infatti, che siano esaurite sia le GaE che le graduatorie dei concorsi ordinari e straordinari per molte classi di concorso. E non servirà nemmeno la call veloce per provare a far spostare i docenti verso le province e le regioni dove ci saranno più posti disponibili: il vincolo quinquennale nella scuola di titolarità che scatterà dal prossimo anno scolastico per tutti i neo assunti in ruolo, abbinato all’attuale situazione di incertezza sanitaria sarà, con tutta probabilità, un fortissimo deterrente alla mobilità dei docenti”. Lo rende noto Anief in una nota stampa.

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“In tutto questo, mentre non siamo ancora in grado nemmeno di immaginare se e come si svolgerà la didattica da settembre, il ministro chiede al governo di varare un decreto in cui si ribadisce la necessità di procedere alla pubblicazione dei bandi dei concorsi straordinari e ordinari di cui, però, non si sa quando si potranno svolgere le prove. Gli esperti, infatti, dicono che potrebbe essere necessario attendere il primo trimestre del 2021 per avere il vaccino, unica vera chiave per il ritorno alla normalità.

Sappiamo, in ogni caso, che certamente non potremo far svolgere le prove dei concorsi prima del 15 settembre, quindi in tempo per garantire l’immissione in ruolo già dal prossimo anno scolastico. Per di più, il ministro ha deciso anche di rimandare di un anno l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto e l’attivazione delle nuove graduatorie provinciali da cui attingere per l’assegnazione degli incarichi di supplenza annuali. Ma si è ancora in tempo per cambiare rotta”.

IL PARERE DEL PRESIDENTE ANIEF

“Chiediamo al ministro – afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – di ascoltare le proposte che arrivano, una volta tanto, dall’intero panorama sindacale che, alla fine, ha sposato ciò che ANIEF dice da sempre: si proceda ad assumere immediatamente i docenti in ruolo attivando procedure selettive solo per titoli riservate ai docenti con almeno tre anni di servizio, consentendo loro di conseguire l’abilitazione il prossimo anno con corsi on line gratuiti da concludere prima della valutazione finale dell’anno di prova. Parimenti, si attivino corsi telematici per conseguire la specializzazione di sostegno, senza selezione in ingresso, aperti a tutti i docenti con almeno tre anni di servizio su sostegno, prevedendo da subito anche per loro un percorso di stabilizzazione da completare al conseguimento del titolo. E si sciolgano le riserve a tutti gli assunti in ruolo con riserva, che già oggi stanno garantendo la continuità dell’azione didattica, anche a distanza.

Solo così potremo avere in cattedra tutti i docenti che servono per far fronte in modo efficace alla più grande sfida che la Scuola italiana abbia mai dovuto affrontare. Gli studenti italiani hanno assoluto bisogno di sapere chi avranno in classe, fisica o virtuale che sia, il prossimo anno. È di questo che, oggi, il ministro deve preoccuparsi”.