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Facce da libri, a Bologna studenti e editori si incontrano

Per il nono anno consecutivo, nella città di Bologna, l’AIE – Associazione Italiana Editori organizzano in collaborazione con la Fiera del libro per Ragazzi di Bologna, Bologna Fiere, il Comune di Bologna e l’Istituzione Biblioteche di Bologna, “Faccia da libri”; un’iniziativa per promuovere la lettura e per far incontrare studenti e autori nelle biblioteche dell’Istituzione Biblioteche di Bologna, in concomitanza con la Bologna Children’s Book Fair.

Vivere a contatto con i libri e le storie è indispensabile per creare nuovi lettori ed è essenziale il coinvolgimento delle scuole e delle biblioteche per formare i più giovani perché siano lettori consapevoli, curiosi e appassionati. Per questo il Gruppo di Editori per Ragazzi di AIE promuove Facce da Libri in città, tre giorni in cui gli autori e i giovani lettori sono i protagonisti assoluti degli appuntamenti nelle biblioteche bolognesi, in modo da creare un’empatia forte che stimoli la curiosità verso il mondo dei libri e dell’editoria libraria.

L’edizione 2019 di Facce da libri coinvolge 15 marchi editoriali, 10 biblioteche di Bologna e oltre 20 istituti aderenti con più di 1.000 studenti delle scuole materne, primarie e secondarie di primo grado, per 21 incontri di cui due “corali” dedicati ai temi dell’amicizia e dell’avventura.

Nei tre giorni di appuntamenti i ragazzi delle scuole del capoluogo emiliano scopriranno cosa c’è dietro un racconto o un romanzo e le facce di chi i libri li scrive e li fa.

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“Leggere la città”, a Cosenza torna il B-Book festival

“Un mondo di arte e letteratura per bambini e ragazzi”: questo è il B-Book Festival che è arrivato alla sua quinta edizione, con il sostegno del Comune di Cosenza e della Regione Calabria.

L’evento è organizzato da La Cooperativa delle donne e da Teca srl, con la collaborazione della Cooperativa Don Bosco e di diverse organizzazioni nazionali e del territorio, si avvarrà, come consuetudine, della direzione artistica di Michele D’Ignazio e Jole Savino e avrà luogo a Cosenza, presso il Chiostro di San Domenico e la Città dei Ragazzi dal 6 al 10 aprile prossimi. Il tema di questa edizione sarà “leggere la città”.

Le città dei libri e dei bambini, per iniziare; dove i bambini leggono, dove hanno spazi per giocare, per pensare, per crescere e far fiorire le domande giuste. Ma anche le città invisibili e quelle capovolte, partendo dalla grande capacità dei bambini di capovolgere il punto di vista e rovesciare il mondo. Le città come luogo di arrivo e di partenza che hanno sempre a che vedere con i viaggi e le migrazioni. Le città come luoghi di accoglienza ed inclusione. Le città degli alberi, tra i palazzi e la natura, in un equilibrio fragile ma che può e deve essere raggiunto. Le città delle storie e delle avventure, fonte e ispirazione per tanti nuovi libri, che devono essere ancora scritti (e letti!).

Il programma del festival prevede diversi laboratori di arte rivolti ai ragazzi, seminari formativi rivolti agli insegnanti e tanti autori della letteratura per ragazzi, come Bruno Tognolini, scrittore e poeta, tra i più grandi in Italia, vincitore di due premi Andersen; Nadia Terranova, giornalista e scrittrice che collabora con Repubblica, Internazionale e il Foglio, docente alla Scuola del libro di Roma; Massimo Birattari, redattore, traduttore e consulente editoriale, esperto di scrittura e di grammatica; Guia Risari, scrittrice per diverse case editrici e riviste letterarie; Gianluca Caporaso, autore che si occupa di solidarietà, volontariato e progettazione culturale, conduttore di laboratori di scrittura fantastica; Alessandra Auditore e Francesca Bottone, scrittrici e musiciste, specializzate in musicoterapia e didattica musicale per la prima infanzia; Marco Dallari, docente di Pedagogia e didattica dell’educazione artistica; Manlio Castagna, scrittore e critico cinematografico, vicedirettore del Giffoni Film Festival; Beniamino Sidoti, esperto di gioco e narrazione, di scrittura creativa e animazione alla lettura; Elisa Mazzoli, scrittrice, premio Nati per Leggere 2018 e collaboratrice della rivista Pimpa;  Sergio Olivotti, maestro ed illustratore che ha all’attivo numerosi libri illustrati, mostre e performance;  Marisa Vestita, autrice ed illustratrice;  Zita Dazzi, giornalista di Repubblica e autrice di libri per ragazzi; Cristina Petit, maestra, illustratrice e scrittrice; Gisella Laterza,  giornalista e scrittrice di libri e di viaggi; Patrizia Fulciniti, insegnante e scrittrice calabrese ideatrice della Biblioteca Errante; Assunta Morrone, dirigente scolastica e scrittrice.

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Cyberbullismo e uso responsabile della Rete: martedì 5 febbraio è il Safer Internet Day

Dibattiti, eventi e gare di idee per educare i ragazzi ad un corretto uso della Rete e dire “no” al bullismo e al cyberbullismo. Anche quest’anno l’Italia celebra il Safer Internet Day (#SID2019), la Giornata mondiale per la sicurezza online istituita e promossa dalla Commissione Europea. Il Safer Internet Day, giunto alla sua sedicesima edizione, si terrà martedì 5 febbraio, in contemporanea con altri 100 Paesi per far riflettere le ragazze e i ragazzi sull’uso consapevole della Rete e delle nuove tecnologie. Ma anche per sensibilizzarli sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno affinché il Web sia un luogo sicuro e positivo, fonte di opportunità e non di rischi. 

Dedicato al tema “Contro il cyberbullismo una nuova alleanza tra scuola e famiglia”, il #SID2019 sarà celebrato nel nostro Paese con un evento nazionale a Milano, al MiCO (in via Gattamelata, 5), dalle ore 10.00. Circa 500 gli studenti che parteciperanno all’iniziativa. Con loro ci saranno anche il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, il Ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Filomena Albano, il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Nunzia Ciardi

Al MiCO interverranno, inoltre, i partner del Consorzio di Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal MIUR, in partenariato con la Polizia Postale e delle Comunicazioni,l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Roma “Sapienza”Save the Children Italia OnlusSOS Il Telefono Azzurro OnlusCooperativa Sociale E.D.I., Skuola.netAgenzia di stampa Dire e l’Ente autonomo Giffoni Experience. La manifestazione è promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dallaPresidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche della Famiglia. È realizzata dal Safer Internet Centre Italiano.

Eventi e iniziative si terranno anche nelle scuole secondarie di tutta Italia sotto l’egida di Generazioni Connesse .Sono i ragazzi tra i 13 e i 18 anni, infatti, quelli potenzialmente più esposti ai pericoli della Rete. In particolare 7 adolescenti su 10 sono sui Social già a meno di 14 anni. E sempre circa 7 su 10 almeno una volta si sono imbattuti in un amico “inesistente”. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca realizzata da Generazioni connesse che sarà presentata proprio a Milano. Nel corso della mattinata, sempre a Milano, saranno anche diffuse le nuove “Linee guida per l’uso positivo delle tecnologie digitali e la prevenzione dei rischi nelle scuole”, dedicate in particolare agli operatori che collaborano con le scuole.

“La tecnologia deve essere un’alleata dell’apprendimento e della crescita dei nostri giovani – spiega il Ministro Marco Bussetti -. Come MIUR siamo impegnati in prima linea per educare gli studenti a un uso consapevole e corretto di Internet e dei nuovi dispositivi tecnologici. Si tratta di componenti della loro quotidianità, devono imparare a riconoscere opportunità e pericoli, diritti e doveri legati al loro utilizzo. Abbiamo messo in campo iniziative e campagne informative rivolte ai ragazzi, ai docenti e anche alle famiglie che devono essere alleate della scuola. Dobbiamo guidarli in questo percorso di conoscenza. Solo così possiamo prevenire fenomeni come il cyberbullismo e costruire società giuste, dentro e fuori la Rete”.

“La Rete è uno spazio che offre grandi opportunità di conoscenza. Ma a queste corrispondono altrettanti rischi, se non viene usata in maniera corretta. È importante – sottolinea il Ministro Lorenzo Fontana – che i giovani siano fruitori consapevoli di Internet e dei social media. E che i genitori siano in grado di guidarli nel loro utilizzo e di riconoscere eventuali segnali di disagio. A novembre abbiamo firmato con il MIUR un Protocollo d’Intesa per creare una stretta collaborazione tra scuola e famiglie: devono lavorare insieme a tutela dei ragazzi. La prevenzione parte proprio da loro. Proseguiamo il nostro impegno congiunto per tenere i riflettori accesi su questi temi e per fornire strumenti utili a evitare e contrastare fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo”.

Scuola e famiglia in “Rete”
L’alleanza tra scuola e famiglia, le opportunità e i rischi della Rete, la tutela dei minorenni nel Web, l’identità digitale: saranno alcuni dei temi che verranno approfonditi durante l’evento di Milano, che vedrà alternarsi gli interventi di rappresentanti delle istituzioni, esperti, professionisti e studenti. “Internet è un prezioso strumento per consentire ai ragazzi di godere di importanti diritti, da quello di informazione a quello di partecipazione. Allo stesso tempo è uno spazio che richiede consapevolezza, non solo sul suo uso, ma anche sull’utilizzo che fanno le piattaforme online dei dati personali delle persone di minore età. Il Safer Internet Day è un’importante occasione per ricordarlo”, spiega l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Filomena Albano

L’evento sarà presentato dalla giornalista Safiria Leccese. Nel corso della mattinata i Ministri Marco Bussetti Lorenzo Fontana lanceranno due video pensati per le campagne di contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Ad animare la manifestazione sarà anche la sfida dei ragazzi di tre istituti. Gli studenti – in collegamento dalle loro scuole – affronteranno un hackathon sul tema “Internet: opportunità e rischi”. I vincitori avranno la possibilità di vivere un’esperienza presso la Sky Academy Studios di Milano. Le scuole che si sfideranno sono: l’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Emilio Gadda” di Paderno Dugnano (Mi), l’Istituto Comprensivo Statale “Virgilio” di Roma e l’Istituto di Istruzione Superiore “Galilei-Costa” di Lecce. Ospiti d’eccezione, grazie alla collaborazione di Web Stars Channel e You Events che hanno curato l’evento, i creatorFavijMatesLaSabriGiulia Penna, Jack Nobile e Klaus.

Adolescenti e uso dei Social Network
Sette adolescenti su 10 sono iscritti ad un Social Network già prima dei 14 anni. Un solo ragazzo su 16 risulta non essere “connesso” con nessun Social. Otto adolescenti su 10 utilizzano la chat con la famiglia, o, almeno, con uno dei genitori. Le relazioni sociali di quasi tutti i ragazzi passano ormai per gli strumenti digitali trasformandone profondamente le dinamiche. Anche all’interno dei rapporti familiari. Così WhatsApp per quasi 1 studente su 2 (il 44,2%) è utile per tenersi informati per le diverse comunicazioni di servizio e il 14,6% lo utilizza soprattutto per scambiarsi informazioni a distanza. Mentre per il 22,4% è comunque una fonte di incomunicabilità. Al tempo stesso la tecnologia risulta essere ingombrante: la metà degli adolescenti (il 50,4%), un po’ a sorpresa, lascia a casa lo smartphone quando è insieme ai genitori, ai fratelli e, più in generale, ai familiari. È la fotografia che emerge dalla ricerca condotta su quasi 6.000 adolescenti che sarà presentata a Milano, martedì mattina. L’indagine è stata realizzata dal consorzio MIUR Generazioni Connesse e, in particolare, dall’Università degli Studi di Firenze, dall’Università degli Studi “Sapienza” di Roma e dal portale dedicato ai giovani e al mondo della scuola Skuola.net. Sempre secondo la ricerca, quasi 4 giovani su 10 (il 38,5%), ammettono di non conoscere personalmente almeno la metà degli amici o dei “follower” che hanno sui Social. E, spesso, tra questi “follower” si nascondono anche amici inesistenti: il 68% dei giovani intervistati, almeno una volta, si è imbattuto in un profilo falso. Eppure non sembra essere questa una delle priorità a cui pensano i ragazzi quando si connettono ai social e caricano contenuti: il 25% di loro riconosce di non essersi mai preoccupato della privacy dei propri dati online. Il 29% dichiara di interessarsene solo saltuariamente.

“Un Nodo Blu – Le scuole unite contro il bullismo”
In concomitanza con il Safer Internet Day anche quest’anno si celebrerà la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola, “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”. L’iniziativa è stata lanciata dal MIUR nell’ambito del Piano nazionale contro il bullismo, nel 2016. Gli studenti, gli istituti scolastici e tutti i partner che aderiscono all’iniziativa, condivideranno e rilanceranno attraverso i loro canali di comunicazione il “Nodo Blu”, simbolo della lotta nazionale delle scuole italiane contro il bullismo.

Safer Internet Day, il racconto sui social
Il Safer Internet Day sarà anche un evento social, da seguire attraverso gli hashtag ufficiali #SID2019 e #SICitalia, sui profili ufficiali del MIUR e su quelli di Generazioni Connesse (ambedue presenti su Facebook, Twitter e Instagram). L’evento al MiCO di Milano sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook del MIUR e sul sito di Generazioni Connesse (www.generazioniconnesse.it). La campagna “Un Nodo Blu” sarà invece accompagnata dall’omonimo hashtag #UnNodoBlu anche sui profili MiurSocial.

I docenti? A lezione con “Elisa”
“Elisa” è la piattaforma messa a disposizione dal MIUR dall’autunno scorso per la formazione dei docenti referenti nelle scuole di tutta Italia per il contrasto e la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo. Gli insegnanti iscritti ad oggi sono 3.647. Circa 3.210 quelli che hanno iniziato il percorso di formazione e che avranno l’opportunità di acquisire competenze molto specifiche per la lotta a questi fenomeni. “Elisa” (e-learning degli insegnanti sulle strategie antibullismo) è stata realizzata con la collaborazione del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dell’Università di Firenze. Rientra tra le azioni messe in campo dal MIUR per l’attuazione della Legge 71/2017 per la prevenzione del cyberbullismo. Sono poi rivolte in particolare alla progettazione didattica le “Linee guida per l’uso positivo delle tecnologie digitali e la prevenzione dei rischi nelle scuole”. Il documento verrà presentato a Milano martedì mattina e si rivolge alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e agli Enti pubblici e privati che realizzano iniziative in tema di sicurezza online.

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Formazione professionale, Regione Campania e Ufficio Scolastico Regionale siglano accordo per percorsi triennali e quadriennali

Siglato l’accordo tra la Regione Campania e l’Ufficio Scolastico Regionale finalizzato alla realizzazione, a partire dall’anno scolastico 2019/2020, di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) di durata triennale e quadriennale da parte degli Istituti Professionali statali e paritari della Regione Campania per il rilascio della Qualifica e del Diploma Professionale.

Con tale intesa la Regione Campania e l’Ufficio Scolastico Regionale  si impegnano reciprocamente ad attivare forme di collaborazione per il raggiungimento di un’offerta di Istruzione e Formazione Professionale unitaria e coordinata, a condividere informazioni e banche dati necessarie ad una buona gestione del sistema e a garantire efficace controllo e valutazione finale degli esami di qualifica e di diploma.

L’Ufficio Scolastico Regionale, sempre in base all’accordo, assicurerà il necessario supporto tecnico agli lstituti Professionali per l’assegnazione degli organici – per le classi in modalità sussidiaria -, e per Ia gestione degli esami finali di Qualifica e Diploma professionali nonché per l’esame di Stato per gli alunni che hanno frequentato il corso annuale.

“Con questo accordo – spiega l’assessore all’Istruzione Lucia Fortini – consolidiamo e ampliamo le pratiche di contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa in sinergia tra istituti professionali e imprese. La centralità dei corsi, basati sull’interconnessione tra sistema educativo e filiera produttiva, è focalizzata sulla condivisione di percorsi tematici specifici, laboratori, progettualità e sul monitoraggio dei fabbisogni educativi e professionali. L’obiettivo è quello di assicurare ai giovani della nostra regione percorsi di istruzione e formazione qualificanti e sempre più rispondenti alle reali esigenze del mercato del lavoro e del mondo delle professioni”.

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Scuole dell’infanzia a Napoli, è scontro tra sindacato e Comune

L'assessore alla Scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

Dal prossimo anno scolastico otto plessi dell’infanzia comunali a Napoli chiuderanno i battenti. Più di 300 bambini saranno a spasso: ciò a causa della mancanza di personale e in particolare di educatori. Lo riporta oggi il quotidiano Il Mattino, facendo riferimento a una comunicazione inviata dal dirigente del Servizio Scuole del Comune che in una circolare informa l’assessore Annamaria Palmieri, direttore generale, direttore centrale Welfare e Servizi Educativi e direttori delle dieci Municipalità di non aprire le iscrizioni in otto scuole comunali distribuite in sei Municipalità.

Funzione Pubblica CGIL accusa il Comune

Immediata la reazione di Danilo Criscuolo e Antonio Ferraro, responsabili del coordinamento Fp-Cgil del Comune di Napoli, del segretario metropolitano Salvatore Tinto e delle Rsu che a conoscenza del dimensionamento per l’anno scolastico 2018/2019, sottolineano «le ricadute sull’organizzazione del lavoro per l’anno scolastico a venire, senza contare le 300 famiglie che da un giorno all’altro verranno a sapere di questa nuova organizzazione e infine ma non ultima l’inevitabile ricaduta occupazionale di tali scelte, impongono l’immediata convocazione di un confronto, con contestuale richiesta di immediata sospensione» delle decisioni prese dal dirigente.

La reazione del Comune

Così l’assessore alla scuola Annamaria Palmieri, sul comunicato della CGIL funzione pubblica: “Il dimensionamento delle scuole dell’infanzia non lascerà nessun bambino senza scuola pubblica, ma sarà finalizzato solo e unicamente ad eliminare dispersioni e sprechi che possono essere anche dannosi per l’erario e i disservizi di cui hanno sofferto quest’anno tante famiglie e anche tanti nostri insegnanti, costretti a non potersi nemmeno allontanare per un giorno. Non solo non vi saranno trecento posti in meno, non ci sarà nessun insegnante in meno, ma al contrario punteremo a molte educatrici in più per poter mantenere e restituire qualità, senza continui patemi e continue difficoltà, alle scuole che abbiamo”.

Continua l’Assessore: “Questa la logica che c’è dietro la piccola riorganizzazione che interesserà al massimo 5-6 plessi: se ci sono scuole che si sono ridotte ad una o due sezioni d’infanzia e in sofferenza di iscritti, ciò dipende anche dal fatto che esse sono vicine o inserite in scuole pubbliche statali che normalmente hanno la scuola d’infanzia. È logico allora volere il potenziamento del personale e della qualità di quelle scuole che, articolate con più sezioni o in territori difficili, dimostrano non solo di essere necessarie ma di aver bisogno anche di più risorse. E noi abbiamo un personale che, in condizioni buone di lavoro, è di alta qualità, come ho sempre verificato, ma è stato spesso negli ultimi tempi sacrificato per la cattiva organizzazione dei plessi sui territori. Nel contempo il progetto prevede di dare almeno il via iniziale ad un programma di rafforzamento per i nidi che sono un servizio pubblico che nell’ambito dell’offerta 0-6 anni solo il comune può fornire. Infatti ci attende la sfida di mantenere aperti in tutti i modi possibili i numerosi nidi realizzati con i fondi PAc, fondi che nel 2020 non ci saranno più, e penso che nessun sindacato illuminato voglia chiudere nidi rinunciando agli utenti che abbiamo conquistato alla scuola pubblica. Per questo i servizi lavorano ad un progressivo e logico efficientamento per migliorare, non di certo per chiudere. E i sindacati sanno che è cosi, ma li vedrò la prossima settimana per chiarire ogni dubbio e fugare ogni paura dei lavoratori”.

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Viaggio della Memoria 2019

Viaggio della Memoria (foto: Miur)

Sono oltre cento gli studenti partiti domenica da Roma verso la Polonia per l’annuale Viaggio della Memoria organizzato dal Miur, con la collaborazione dell’Ucei, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per commemorare le vittime della Shoah. I ragazzi coinvolti nell’iniziativa hanno avuto l’opportunità di partecipare a un’esperienza didattica significativa: hanno ascoltato le testimonianze di chi ha vissuto la tragedia dell’Olocausto, hanno visitato i luoghi dove i fatti sono avvenuti, hanno riflettuto e si sono interrogati su quello che è stato, affinché non accada mai più.

Gli studenti sono stati guidati dalle sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz e testimoni dell’Olocausto. Hanno partecipato al Viaggio anche Giuseppe Chiné, Capo di Gabinetto del Miur, Noemi Di Segni, Presidente dell’Ucei, David Ermini, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Francesco Minisci, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, lo storico Marcello Pezzetti.

I ragazzi che hanno raggiunto la Polonia sono stati scelti con le loro scuole per aver realizzato i migliori progetti didattici sul tema della Shoah. Da anni il Miur bandisce infatti un concorso in occasione delle commemorazioni del Giorno della Memoria, il 27 gennaio.

Nella due giorni del Viaggio gli studenti hanno avuto l’opportunità di visitare il campo di sterminio di Birkenau e il ghetto istituito dai nazisti nel 1941 nel quartiere Podgorze di Cracovia. Ma anche l’antico quartiere di Kazimierz e il Museo di Auschwitz. Nella Sinagoga di Tempel è stata siglata una Lettera d’Intenti tra il Miur, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il Consiglio Superiore della Magistratura e l’Associazione Nazionale Magistrati per promuovere attività di sensibilizzazione e formazione nelle scuole sulle tematiche della Shoah.

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Maturità 2019 e doppia prova bidisciplinare, la Gilda: “Modifiche sbagliate”

studenti liceo esame maturita

La maturità 2019 continua a tenere banco nel dibattito sul mondo della scuola. Dopo la polemica per le simulazioni della seconda prova di Fisica delle scorse ore, arriva adesso la stroncatura della nuova modalità d’esami da parte della Gilda degli Insegnanti attraverso il suo coordinatore Rino Di Meglio: “Un cambiamento sbagliato nella forma e nella sostanza che contestiamo”.

No alla doppia materia

“Dal cilindro di viale Trastevere salta fuori la doppia materia per la seconda prova scritta, una bidisciplinarietà dai tratti confusi che non agevolerà di certo gli studenti. Per non parlare, poi, della prova orale che, con l’introduzione di una sorta di ‘argomentone’, finisce con il diventare una chiacchierata da bar. Singolare, inoltre, il sistema delle tre buste tra le quali i candidati dovranno pescare quella contenente lo spunto per l’inizio del colloquio. La scuola è tutta un quiz, insomma, parafrasando Renzo Arbore”, commenta laconico Di Meglio.

“Introdurre modifiche così profonde a metà anno scolastico è del tutto scorretto – incalza Di Meglio – perché il lavoro che gli insegnanti devono svolgere per preparare gli studenti ad affrontare la Maturità si fonda su un percorso complesso e articolato che va progettato fin dall’inizio dell’anno scolastico, non di certo a gennaio. A ben poco serviranno le simulazioni d’esame previste dal Miur tra febbraio, marzo o perfino aprile: gli insegnanti saranno comunque costretti a improvvisare cambiamenti di programmazione avendo a disposizione un periodo di tempo del tutto insufficiente. Non si possono cambiare le carte in tavola a gioco iniziato, dando indicazioni pochi mesi prima dell’esame su come prepararsi ad una prova che tiene conto del lavoro di tre anni”. 

“La scuola – ammonisce il coordinatore nazionale della Gilda – deve smettere di essere terreno di sperimentazioni continue senza capo né coda. Al Miur chiediamo di tornare sui suoi passi e di rinviare almeno di un anno l’applicazione del decreto, cominciando a preparare gli studenti dal terzo anno”. 

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Stipendio docenti, la Gilda lancia una petizione per reindirizzare il bonus merito

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto: wikicommons)

“Scongelare” lo scatto di anzianità del 2013 e incrementare gli stipendi dei docenti utilizzando anche le risorse destinate dalla famigerata legge 107/2015 al finanziamento del bonus merito. 

Questa l’intenzione della Gilda degli Insegnanti che tra gli obiettivi del 2019 rilancia uno dei temi più “sentiti” dall’intero comparto scuola. In che modo? Attraverso una petizione il cui destinatario è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Le firme verranno raccolte in tutte le scuole d’Italia e parallelamente sul web, attraverso la piattaforma Change.org.

“Negli ultimi anni – spiega il sindacato attraverso il suo ufficio stampa – i docenti hanno subito una sostanziale diminuzione di prestigio, anche a causa della significativa riduzione del potere di acquisto degli stipendi. Buste paga sempre più leggere hanno portato gli insegnanti italiani a diventare fanalino di cosa nell´impietoso confronto con tutti gli altri dipendenti pubblici e con gli insegnanti degli altri Paesi europei”.

La situazione europea

Che negli altri Paesi UE le cose vadano diversamente è un fatto ormai conclamato. Secondo i dati Ocse ed Eurydice citati dalla Gilda, gli stipendi dei docenti in Germania sono praticamente il doppio rispetto a quelli italiani, per tutti i gradi di scuole e per tutte le anzianità, e molto al di sopra della media europea; anche in Spagna le retribuzioni, soprattutto quelle iniziali, si collocano al di sopra della media europea. La Francia ricalca l’andamento europeo, ma con le retribuzioni intermedie più basse, mentre l’Italia si mantie-ne allineata al livello europeo fino all´anzianità di servizio di 15 anni ma segna un netto calo a fine carriera.

“Per cambiare questa situazione indecorosa – afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – occorre investire maggiori risorse nel rinnovo del contratto, a partire dai fondi del bonus merito”. Bonus merito che, sempre secondo Di Meglio: “Non è un sistema che consente di premiare un bravo insegnante: è un incremento del fondo di istituto con soldi messi a disposizione del dirigente per premiare chi fa progetti”.

“Noi abbiamo proposto – spiega Di Meglio – che le somme stanziate con la legge 107 per il bonus merito vengano utilizzate per dare un minimo di incremento di stipendio agli insegnanti. Se ci sono soldi, che non vengano sprecati. Riguardo, poi, allo scippo dello scatto di anzianità 2013, la Gilda sottolinea che il blocco ha effetti su tutti perché ha spostato in avanti di un anno la progressione, con danni consistenti e irreversibili su stipendio e previdenza stimabili mediamente in 7000 euro nell’arco della carriera lavorativa”.

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Basta classi pollaio, tuona il M5S. Ma i soldi non ci sono

studenti scuola primaria generica

Un progetto di legge targato M5S cambierebbe la scuola, ed è difficile non accoglierlo positivamente. È la proposta di legge n. 877, presentata da deputati pentastellati e che ha come primo firmatario Lucia Azzolina e tra gli Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura della Camera. Da una settimana ha iniziato il suo iter di approvazione ma la strada è tutta in salita.

L’attuale normativa

Attualmente vige il DPR 81/2009, approvato dall’ultimo esecutivo Berlusconi, che ha permesso la concentrazione di alunni sino ad arrivare alla presenza di oltre 30 iscritti per classe.

“Progetto inattuabile”

Sebbene quindi sarebbe più che auspicabile per ovvie ragioni intervenire in tal senso e portare le classi a un ragionevole numero di frequentanti, l’opposizione parlamentare, in particolare il Partito Democratico e Forza Italia, riportano tutti con i piedi per terra parlando di “progetto inattuabile”, per via dei costi che comporterebbe.

Nel disegno di legge, si prevedono 338.500.000 euro per l’anno in corso e a salire per gli anni a venire fino a superare i 2 miliardi di euro a decorrere dal 2022.

C’è poi da considerare che chi conosce la scuola sa bene che l’incremento delle classi comporta, a cascata, anche delle spese indirette (di gestione, personale aggiunto, ecc.) che potrebbero far lievitare le economie preventivate dal ddl 877.

Il problema esiste, tanto che lo stesso Luigi Gallo, tra i firmatari della proposta di legge, ha fatto sapere: “Ci sarà tutto il mio impegno a chiedere le risorse necessarie al governo già per il 2020 per dare un segnale straordinario alla scuola. È una battaglia storica che vuole ridare dignità al nostro Paese, è una battaglia che si fa anche in Europa per far uscire dai vincoli di bilancio gli investimenti in istruzione e cultura. Noi in commissione continueremo a difendere il lavoro per cancellare le classi pollaio”. Quindi, di risorse al momento non se ne parla: semmai, si reperiranno, sempre se il governo si dirà d’accordo, solo a partire dal prossimo anno.

Anche per l’anno prossimo, quindi, potremmo ritrovarci con classi pure da 36 alunni. Perché, c’è scritto nella relazione illustrativa del disegno di legge “nelle scuole secondarie di secondo grado è attualmente possibile comporre classi di 33 alunni; se poi si tiene conto della possibilità di derogare fino al 10 per cento al numero massimo degli alunni per classe, prevista dall’articolo 4, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009, è facile comprendere come ad oggi sia legittimo e pienamente conforme alla legge comporre sezioni con ben 36 alunni”.

La situazione è seguita con attenzione dai sindacati, tra cui ANIEF che nelle scorse ore ha riassunto il tutto in una nota stampa.

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Inglese, a Napoli arriva #ILTE: migliora la vita attraverso l’istruzione

Georgia Forte (Objective English) e Francesco Busacco (Einsteinweb) durante un seminario Cambridge tenuto all'istituto Pontano di Napoli

“Improves Life Through Education (ILTE) – Migliora la Vita attraverso l’Istruzione”. Possibile? Da oggi sì, e accade in Campania dove due realtà d’eccellenza per quanto riguarda la lingua inglese come Einsteinweb e Objective English hanno messo su un progetto molto “british”, ma interamente made in Napoli.

In cosa consiste #ILTE?

#ILTE nasce dopo due anni in cui le due agenzie, che da sempre lavorano in straordinaria sinergia, hanno incontrato e discusso con tutti gli stakeholder del panorama educativo cittadino (scuole, docenti, genitori).

In cosa differisce rispetto agli altri corsi d’inglese?

La preparazione agli esami Cambridge English già si integra naturalmente ai programmi didattici ministeriali e alle Prove INVALSI di riferimento per lo sviluppo ed acquisizione delle abilità linguistiche. Il programma ILTE Improves Life ThroughEducation (ILTE – Migliora la Vita attraverso l’Istruzione) va oltre la certificazione, e si posiziona quale best practice per la diffusione e valutazione delle competenze linguistiche attraverso l’ausilio di un ampio ventaglio di prodotti e servizi a marchio Cambridge English.

Einsteinweb e Objective English, Centri Esami Cambridge English, offrono supporto nell’apprendimento, nell’insegnamento e nella valutazione della lingua inglese.

Gli esami trattano argomenti familiari agli studenti e favoriscono l’apprendimento delle quattro abilità linguistiche: Lettura, Scrittura, Ascolto e Parlato. Tutti gli esami sono allineati al QCER – Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue.

Quali vantaggi per gli istituti che aderiranno?

L’adesione al Progetto ILTE è gratuita, non prevede obbligo di acquisto né costi di attivazione.

Gli istituti che aderiranno a ILTE potranno:

  • diventare Centro di Preparazione Ufficiale Cambridge English;
  • ampliare il Piano Offerta Formativa offrendo nuove opportunità agli studenti che, attraverso la preparazione agli esami Cambridge English, otterranno una marcia in più molto utile per ottenere risultati migliori a scuola e per il prosieguo degli studi allor quando frequenteranno l’università e/o si inseriranno nel mondo del lavoro;
  • diventare Sede d’Esame – Test Venue ed organizzare e svolgere on-site gli esami Cambridge English.;
  • accedere a un’ampia gamma di risorse per facilitare l’apprendimento e l’insegnamento, tutti gli esami sono ideati per rendere la comprensione della lingua divertente e stimolante per i ragazzi aiutandoli a migliorarne la conoscenza nell’uso quotidiano.

Tra queste, un welcome kit contenete materiale di apprendimento della collana Cambridge University Press, a supporto delle attività didattiche all’uopo previste al fine di agevolare docenti e studenti alla preparazione degli esami esami Pre-A1 e/o A1 e/o A2 di Cambridge English.

Ma non solo: piattaforme digitali, cerimonie di consegna e tanto altro ancora trasformeranno l’istituto che aderirà a ILTE in una vera e propria “Cambridge School”.