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Che fine ha fatto il bonus Merito? La Gilda interroga la Funzione Pubblica

Rino di Meglio

“Sono trascorsi tre mesi dall’incontro del 10 febbraio al Ministero dell’Istruzione sul bonus merito, ma ancora nulla si sa del parere che l’Amministrazione si era impegnata a chiedere alla Funzione Pubblica per chiarire l’applicazione della norma della legge di Bilancio secondo cui le somme diventerebbero oggetto di contrattazione integrativa in favore del personale scolastico senza ulteriore vincolo di destinazione”. A richiamare l’attenzione sulla questione è la Gilda degli Insegnanti con una nota stampa.

Rino di Meglio
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio

“Il Ministero dell’Istruzione ci assicurò che avrebbe interpellato Palazzo Vidoni in tempi celeri e concludemmo la riunione aggiornandoci a un successivo incontro appena fosse giunta la risposta. Eppure da allora tutto tace, forse anche il parere della Funzione Pubblica è in lockdown”, spiega il sindacato che ha inviato un sollecito al ministero guidato da Fabiana Dadone.

La Gilda coglie l’occasione per ribadire che le somme, pur se nell’ambito della contrattazione d’istituto, devono essere comunque destinate ad incentivare le attività degli insegnanti e non distribuite a tutto il personale scolastico. “Si tratta di risorse originariamente indirizzate ai docenti e dirottarle verso tutti i lavoratori della scuola non è un atto di democrazia, ma la dichiarazione che il docente è funzione residuale nel processo dell’insegnamento. Idea a cui la Gilda si è sempre opposta e sempre si opporrà”, conclude il sindacato.

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Stabilizzazione personale ATA, Pacifico: “Perché non è arrivata?”

marcello pacifico anief

Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, durante un’intervista a Teleborsa, a proposito della stabilizzazione del personale delle cooperative, si è chiesto: perché il personale ATA, che fa attività a tempo determinato per lo Stato, non ha ottenuto questa stabilizzazione? Dato che quello svolto dal personale Ata, dai collaboratori scolastici agli assistenti tecnici-amministrativi, è un ruolo fondamentale, devono godere di medesima dignità e parità di trattamento. Si ricorda che la normativa europea va applicata non solo al personale delle cooperative, come è giusto che sia, ma a tutto il personale dello Stato. Intanto, “i giudici del Tar del Lazio hanno ordinato al Ministero dell’Istruzione una specifica istruttoria sul mancato numero delle immissioni in ruolo disposte in via ordinaria per il profilo di collaboratore scolastico”.

marcello pacifico anief
Marcello Pacifico, leader di Anief


Marcello Pacifico ha affermato che “per tornare alla stretta attualità nel Decreto Rilancio sono stati annunciati altri 16mila posti, ma non c’è un posto per il personale ATA”, sottolineando che “Anief, da sempre in difesa di lavoratori e professionalità della scuola, ha deciso di riaprire le procedure di adesione allo specifico ricorso già promosso dal sindacato per far sì che tutti i collaboratori scolastici inseriti nelle Graduatorie Provinciali Permanenti possano intervenire in giudizio ‘ad adiuvandum’ e tutelare le proprie posizioni ai fini dell’immissione in ruolo”.

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ANIEF Campania: numeri record per le assemblee sindacali in videoconferenza

Le assemblee sindacali già svolte nelle province di Napoli, Benevento, Caserta e Salerno hanno raccolto oltre 1500 iscritti e centinaia di partecipanti. Questi i numeri registrati nella nuova modalità di assemblea in videoconferenza promossa da Anief. “Siamo convinti che anche l’assemblea provinciale di Avellino il 28 maggio e l’assemblea ATA Campania per tutto il personale ATA previsto il 25 maggio – commenta Stefano Cavallini, presidente regionale Anief Campania – avranno altrettanta partecipazione”

Fra i temi proposti, tutti di interesse sindacale attuali e cogenti, si è parlato di Diritti Sindacali del personale scolastico durante l’emergenza Corona-Virus, facendo particolare riferimento alle nuove modalità della Didattica a Distanza e del Lavoro Agile.

Affrontato anche il tema della conversione in Legge del DL 22 dell’8 aprile, gli emendamenti presentati su iniziativa dell’Anief e in discussione in questi giorni.

Grande interesse “Le tavole della giurisprudenza”, in cui Anief ha riunito in dieci punti i diritti essenziali che lo Stato ha violato nei confronti del personale scolastico, docente, ata, educativo, precario o di ruolo e ha riproposto all’attenzione le opportune azioni legali al giudice del lavoro, a seguito anche della recente giurisprudenza e dalla normativa richiamata, da avviare per poter ottenere i risarcimenti spettanti, facendo attenzione ai termini di prescrizione quinquennale/decennale.  

 “Siamo fieri di essere stati i primi ad aver dato risalto a questa nuova forma di assemblea sindacale. – continua Stefano Cavallini – abbiamo iniziato a livello nazionale il 29 aprile con l’assemblea della provincia di Palermo tenuta dal Presidente Nazionale Anief e siamo stati seguiti da tutte le altre sigle sindacali su questa strada. Oltre ad esercitare i nostri diritti come sindacato riusciamo anche a mantenere vivi temi di grande attualità durante questo momento di crisi nazionale. Anche se in alcune province non abbiamo potuto accogliere tutti in piattaforma in diretta per problemi di natura informatica che abbiamo prontamente risolto, possiamo ritenerci soddisfatti del risultato”.

Anche a livello nazionale tale format ha preso il volo. In questi giorni infatti si svolgono dei webinar di 30 minuti in cui si spiegano nel dettaglio le tavole della giurisprudenza il cui calendario è possibile visionare sul sito anief. Clicca qui per visionare il calendario

Inoltre, in collaborazione con Eurosofia, Anief ha sviluppato anche webinar formativi.

“La formula DaD permette a noi insegnanti di esercitare la nostra professione e funzione sociale. – asserisce Anna Capone, dirigente sindacale ANIEF Salerno – Come sindacato riteniamo sia importante sviluppare capacità comunicative digitali da applicare in momenti di necessità come questo ma da poter poi utilizzare per diffondere in modo ottimale le iniziative sindacali locali e nazionali. Cercheremo in questi giorni, di chiamare tutti coloro che hanno partecipato alle assemblee per avere dei feedback su questa esperienza e per sentite le loro osservazioni sulle tematiche proposte visto che purtroppo non abbiamo potuto farlo de visu”

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Il Decreto Rilancio dimentica infanzia e primaria? Anief: “16mila posti in più tutti alla secondaria”

Con la pubblicazione della bozza del Decreto Legge Rilancio, si delinea l’assegnazione dei 16 mila posti aggiuntivi nei concorsi scuola: si tratta di 8.000 posti in più per il concorso straordinario secondaria già bandito il 28 aprile scorso per 24.000 posti e 8.000 posti in più per quello ordinario secondaria già bandito per 25.000 posti. “E la scuola primaria? E quella dell’infanzia?”. A chiederlo è il sindacato Anief, il quale lamenta la grave dimenticanza dopo che per il segmento scolastico rivolto ad alunni dai 3 agli 11 anni non è stato nemmeno attivata la procedura riservata, come invece per la secondaria di primo e secondo grado.

marcello pacifico anief
Marcello Pacifico, leader di Anief

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “va benissimo avere incrementato le cattedre di medie e superiori, dove vi sono tantissimi vuoti da colmare, ma allo stesso tempo servivano altrettanti e più posti anche per i cicli scolastici precedenti: stiamo parlando degli alunni che a settembre dovranno ricevere maggiori attenzioni e non potranno nemmeno alternare la didattica a distanza con quella in presenza. Siccome la scuola non è un baby parking, con l’esempio del Piemonte che non può di certo andare oltre l’attuale sperimentazione,perché gli allievi vanno affidati sempre e solo ai docenti, diventa a questo punto ancora più indispensabile che le commissioni del Senato approvino la nostra richiesta di formare classi da massimo 15 alunni per classe, così da dare certezza al rientro in presenza dei bambini fino a 11 anni, come pure chiesto nei giorni scorsi al premier Giuseppe Conte da alcuni senatori del M5S della commissione Cultura con un documento ufficiale”.

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Università: in arrivo 4000 assunzioni e 1,4 miliardi per la ripartenza

Gaetano Manfredi miur

Nel decreto legge Rilancio, il Governo ha stanziato un finanziamento specifico per i comparti Università e Ricerca che prevede anche l’assunzione in ruolo di migliaia di nuovi ricercatori pure per gli enti di ricerca grazie ad ulteriori 250 milioni: l’iniziativa è stata confermata durante la conferenza stampa sul tema tenuta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sono anche previsti “165 milioni sul Fondo di finanziamento ordinario per allargare l’area no tax degli studenti, poi 40 milioni in più sulle borse di studio, 15 milioni per i dottorati, 62 milioni per l’Alta formazione musicale. Il Fondo per la ricerca First sale di 300 milioni. Secondo le anticipazioni della stampa, è previsto “un miliardo e 400 milioni in due anni, più di quello che lo stesso ministro Gaetano Manfredi aveva chiesto”.

Gaetano Manfredi miur
Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università

LE ESIGENZE

Come per la scuola, anche il settore universitario necessita di un graduale ritorno alla normalità: superato il momento di emergenza e considerato che molti docenti e studenti stanno apprezzando gli aspetti positivi della didattica online con modalità sincrona, è necessario poter dare la possibilità, a partire dai territori dove i pericoli di contagio sono maggiori, di continuare a praticare almeno parte delle lezioni con tali sistemi. Come sarebbe utile avviare la sperimentazione di nuovi modelli didattici e nuove condotte di insegnamento. È inoltre bene che i finanziamenti siano destinati a coprire eventuali carenze tecnologiche sia dei docenti sia degli studenti. A questi ultimi potrebbe inoltre essere utile mantenere la sospensione delle tasse.

SI RIPRENDA LA CONTRATTAZIONE

È sempre bene, inoltre, che l’innovazione tecnologica venga sempre gestita con la contrattazione sindacale, guardando anche al rinnovo del contratto, scaduto da oltre un anno. Vi ricordato, a questo proposito, che la modalità smartworking penalizza non poco tutti coloro che percepiscono normalmente, in presenza, le indennità del salario accessorio previste dal contratto integrativo.

Il confronto con l’amministrazione pubblica si rende inoltre necessario per chiarire una volta per tutte che i finanziamenti alla ricerca non devono essere considerati dei costi, come accaduto negli ultimi decenni con tagli lineari al settore, come a quello universitario, ma veri investimenti per l’economia del paese:i finanziamenti ordinari, si potrebbero anche rilanciare progetti con ricadute immediate.

I PROVVEDIMENTI PER L’AFAM

Per l’Afam, infine, va detto che i finanziamenti previsti non coprono le esigenze del settore, le cui esercitazioni di gruppo e collettive, come quelle orchestrali, sono da due mesi e mezzosospese. Per attuare modalità didattiche alternative è necessario agire a livello di ricerca nei Conservatori e potenziare le infrastrutture informatiche negli istituti. Anche in questo ambito, serve dare il là, a sperimentazione di nuovi modelli didattici e rinnovate condotte di insegnamento. Oltre che prevedere l’assegnazione di un bonus per gli studenti e il personale per l’acquisto di strumenti, come per il bonus di 500 euro del personale.

Anief ha già espresso queste necessità nel corso del recente incontro tenuto con il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, al quale sono state indicate le linee per far ripartire il settore accademico e della ricerca in piena sicurezza.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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Adozione libri di testo, incontro Amministrazione – Sindacati: le novità

libreria scuola primaria

Il giorno 14 maggio 2020, alle ore 11.00, si sono riunite in videoconferenza le delegazioni dell’Amministrazione (DG-Ordinamenti dott.ssa Palermo e dott. Lombardo) e dei sindacati per discutere l’ordinanza in materia di adozioni dei libri di testo (art. 2, comma 1, lett. d) DL n. 22 del 2020.

L´incontro è stato convocato dall´Amministrazione, che ha ravvisato l’urgenza dell´informativa, nella serata del 13 maggio 2020. Le OO.SS. hanno preso atto dell’urgenza e hanno chiesto che su ogni ordinanza prevista dal decreto 22/2020 sia fornita da parte del ministero una puntuale informazione anche con l’invio delle bozze.

In particolare sono state definite due specifiche procedure:
– I libri vengono confermati con atto unilaterale dopo la ricognizione effettuata dal D.S. (atto dichiarativo) nel rispetto delle competenze degli organi collegiali (non è prevista alcuna discrezionalità del Ds);
– Le nuove adozioni, là dove sono necessarie per nuovi indirizzi, libri fuori catalogo, ecc., dovranno seguire la procedura ordinaria: consigli di classe – Collegio dei Docenti per la delibera da effettuarsi entro il giorno 8 giugno.

libreria scuola primaria

In concreto l´adozione dei nuovi libri di testo, a detta del’Amministrazione, dovrebbe essere consentita per il triennio dei professionali, per i libri fuori catalogo e per le attivazioni di nuovi indirizzi. Il Collegio dei Docenti, sempre secondo l´Amministrazione, potrebbe essere convocato anche su richiesta di un terzo dei componenti, come stabilito ordinariamente, in caso di inerzia o provvedimento unilaterale del DS.

La delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti ha espresso la necessità di specificare nel dettaglio le procedure garantendo le prerogative degli organi collegiali. Inoltre, essendo la scelta dei libri di testo espressione dell’autonomia didattica e della libertà di insegnamento la delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti ha chiesto di garantire, attraverso il Consiglio di classe, la possibilità ai docenti che vogliono effettuare una nuova adozione la possibilità di esercitare tale diritto.

Per questo la modalità di richiesta del Collegio docenti non può essere limitata alla raccolta firme di un terzo dei componenti, ma deve essere anche estesa alle richieste dei Consigli di classe, altrimenti il rischio è di affidare alla discrezionalità del DS la possibilità di confermare automaticamente i libri di testo.

Si è proposto pertanto di integrare l’OM con la possibilità di verificare nei singoli consigli di classe, anche per vie brevi con l’intermediazione del coordinatore di classe, se vi è necessità di modificare le adozioni dei libri di testo per il prossimo a.s. e, nel caso i consigli esprimano l´opportunità di modifiche, si debba convocare il collegio dei docenti per la delibera. Ciò è ancora più plausibile di fronte alla necessità di convocazione dei Collegi dei Docenti a distanza anche per altre deliberazioni concernenti la fine dell’anno scolastico (valutazione, esami, ecc.).​

La delegazione ha chiesto all’Amministrazione di avere al più presto il testo della bozza dell’O.M. per esprimere in tempi rapidissimi le osservazioni per le eventuali modifiche.

La Dott.ssa Palermo ha convenuto sulla necessità di garantire la libertà di insegnamento, attraverso la scelta dei libri di testo, e la centralità agli organi collegiali, ma esprimendo la sua preoccupazione circa i tempi delle procedure da attivare.

In merito al testo richiesto sarà il Gabinetto del Ministro a decidere se e quando trasmetterlo alle OO.SS..

Lo rendono noto le sigle sindacali in una nota congiunta.

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Il lockdown non ha fermato le assemblee sindacali

sigle sindacali scuola

Sono state quasi duecento le assemblee sindacali in modalità on line promosse oggi da FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SnalsConfsal e Gilda Unams, che hanno puntato i riflettori sulle problematiche legate all’emergenza in atto, alle modalità di svolgimento del lavoro imposte dal lockdown ma ancor più su quelle che caratterizzeranno la ripresa delle attività in presenza. Modi nuovi di lavorare che richiedono anche intese sindacali propedeutiche alle necessarie integrazioni della disciplina contrattuale, qualora si presentasse anche nel prossimo anno scolastico la necessità di ricorrervi.

La mobilitazione telematica ha visto una straordinaria partecipazione, tanto che l’elevatissimo numero di contatti ha messo più volte a dura prova le piattaforme, affollando oltre i limiti di capienza le aule virtuali allestite in ogni territorio. Tanto per fare alcuni esempi, oltre 2000 contatti per gli istituti comprensivi, e 1600 per la secondaria, nelle assemblee di Roma, 1600 a Firenze, oltre 3.000 a Torino, piattaforme piene a Milano, Bari, Genova, Palermo e Catania, quasi ovunque la necessità di replicare con successive riunioni per far fronte alle richieste di connessione.

sigle sindacali scuola

Una risposta che va oltre le aspettative – commentano i segretari generali Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio – siamo soddisfatti per il buon esito di una prova impegnativa anche sul piano tecnico, ma soprattutto per l’enorme quantità di persone che siamo riusciti a coinvolgere. Anche se costretti a seguire modalità a distanza, abbiamo promosso e reso possibile una vicinanza con le persone e tra le persone di cui tutti sentiamo quanto mai bisogno. Da questa emergenza si può uscire, oltre che con ingenti investimenti finanziari, solo rafforzando solidarietà e coesione, in questo senso il sindacato gioca un ruolo decisivo”.

Dagli interventi è emerso un forte e diffuso desiderio di ritorno alle attività in presenza, insieme alla richiesta di poterlo fare con le dovute garanzie di tutela della salute e della sicurezza. Una tutela che riguarda il personale, ma si estende in generale agli alunni e di riflesso alle loro famiglie.

È una consapevolezza che dev’essere di tutti – sottolineano i leader delle cinque organizzazioni – ci pare che anche l’incontro di ieri col Comitato Tecnico Scientifico dimostri la complessità di intervento sul settore, non è certo un caso se la scuola è stata l’unica categoria consultata in modo diretto e specifico dal CTS”. Grande spazio anche ai temi del contrasto alla precarietà, in una situazione che impone di assicurare alle scuole risorse adeguate per gestire una ripresa delle attività condizionata dall’obbligo di osservare misure ancora indispensabili di cosiddetto “distanziamento sociale”.
Lavorare con gruppi più ristretti di alunni, assicurare l’assistenza e la sorveglianza necessarie, non si può certo fare a costo zero, servono più insegnanti e più collaboratori, almeno per qualche tempo. Servono presìdi sanitari di supporto e prevenzione e serve stabilità del lavoro – concludono i segretari generali – non è pensabile che una gestione complessa come quella che ci attende dal primo settembre, con tante regole e procedure da seguire scrupolosamente, si possa reggere senza avere tutte le risorse di personale stabilmente a disposizione: insegnanti, educatori, personale ATA, dirigenti scolastici e direttori dei servizi. Guai se ci ritrovassimo in quella fase con una marea di posti coperti precariamente, magari con le nomine ancora da gestire. Una situazione che va assolutamente evitata, così come è da escludere che possano svolgersi in presenza, nell’attuale fase di emergenza, le annunciate prove concorsuali”.

(fonte: nota stampa congiunta sindacati)

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Azzolina conferma 32 mila assunzioni a settembre, il dibattito

lucia azzolina foto facebook

Sui concorsi, per portare in ruolo 80 mila nuovi docenti su meno della metà dei posti vacanti, siamo alla stretta finale, ma le posizioni dei partiti di maggioranza sulle modalità di svolgimento continuano ad essere ben diverse. È quanto emerso oggi, a seguito delle ultime dichiarazioni sul tema dell’immediato reclutamento. All’ora di pranzo, in Audizione alla Camera la ministra Lucia Azzolina ha rivendicato la pubblicazione dei tre bandi di concorso pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 28 aprile scorso definendola “un grande risultato, che tutto il Governo può rivendicare con orgoglio. È mio impegno assumere i precari a settembre e ho sempre lavorato in questa direzione”. Disco verde dalla titolare del MI anche per la trasformazione delle graduatorie d’istituto in provinciali “digitalizzando tutto”. Il Pd però sostiene che non vi sono le condizioni per svolgere i concorsi a breve e rilancia le selezioni per titoli. 

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

Il ministero sta lavorando per permettere in sicurezza lo svolgimento delle prove del concorso straordinario della scuola secondaria di primo e secondo grado, ha annunciato la ministra dell’Istruzione. In particolare, nel Decreto Rilancio sarà prevista la possibilità di svolgere le prove in sedi decentrate. Infine, la ministra ha accennato ai 16mila posti in più (8.000 allo straordinario e 8.000 all’ordinario), che saranno aggiunti ai posti già approvati per il concorso. 

IL CONTESTO SFAVOREVOLE

Il contesto sfavorevole, però, potrebbe compromettere l’obiettivo: il concorso straordinario per 32 mila posti, se confermato in questi termini descritti dalla ministra dell’Istruzione, molto difficilmente potrà infatti svolgersi in tempi rapidi. Inoltre continua a contenere dei paletti sugli accessi che se non rimossi con gli emendamenti al decreto legge 22 sulla Scuola produrranno dei ricorsi serialiprobabilmente senza precedenti per quantità e tipologia.

IL PD VUOLE IL CONCORSO PER TITOLI

A rendersi conto della particolare situazione, a livello di posti da coprire, considerato che si sta andando verso le250 mila cattedre libere da assegnare, ma anche come tempi ridottissimi e rischi epidemiologici, sono oramai quasi tutti i partiti politici. Su come gestire il concorso straordinario sono sempre di oggi le parole di Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, che ha voluto così anche rispondere alle parole della senatrice Bianca Laura Granato (M5s), che si era detta certa dell’appoggio del Pd sulla procedura selettiva da svolgere in estate

“Continuo a pensare che il concorso sia la via maestra per accedere all’insegnamento. Eccetto durante una pandemia. È questa non piccola differenza che evidentemente sfugge alla Ministra Azzolina e alla deputata 5 stelle Granato”, ha affermato Marcucci.

“I 16mila posti in più sono una buona notizia, che non cambia la nostra volontà di modificare il percorso voluto dalla Ministra Azzolina. Non è tempo di grandi eventi né per lo sport e la musica, non può esserlo magicamente per la scuola – conclude il capogruppo PD – È tempo di avviare una procedura per titoli e servizio che consenta con certezza di assumere i docenti precari con 3 anni di esperienza entro l’inizio del nuovo anno scolastico”.

IL CONCORSO SALVA-TUTTO

In effetti, a sbrogliare l’intricata matassa potrebbe essere proprio l’attivazione di una procedura concorsuale per titoli, che tenga conto del posizionamento nelle graduatorie: certamente quelle previste dalla legge vigente, quindi le GaE e di merito, ma in subordine, laddove dovessero avanzare ulteriori posti vacanti, si dovrebbe attingere dalle graduatorie d’istituto. Da aggiornare e trasformare in provinciali. L’intenzione, espressa dalla stessa senatrice Bianca Laura Granato, è stata ribadita sempre oggi in audizione alla Camera dalla ministra dell’Istruzione: “Stiamo lavorando, insieme ai senatori, per realizzare subito le graduatorie provinciali per le supplenze, digitalizzando tutto”, ha detto Azzolina.

GLI EMENDAMENTI AL SENATO

La soluzione al problema del precariato rimane quella contenuta nei 30 emendamenti Anief al decreto legge n. 22 sulla Scuola che la VII commissione Cultura del Senato, anche sulla base delle osservazioni di altre tre commissioni di Palazzo Madama, ha cominciato ad esaminare tenendo conto delle indicazioni provenienti dalle altre commissioni. In quelle proposte di modifica vi sono le indicazioni per ripartire con la scuola in presenza senza correre rischi per la salute di discenti, docenti e personale, imponendo ad esempio non più di 15 alunni per classe, come per risolvere il problema cronico della supplentite: una procedura che si realizzerebbe sia attraverso la collocazione in organico di diritto di tutti posti oggi assegnati di fatto, a partire da sostegno, sia con l’inserimento in ruolo dei supplenti con almeno 24 mesi, i quali se non abilitati verrebbero comunque adeguatamente formati alla professione nell’anno di prova con verifica di idoneità precedente alla conferma del contratto a tempo indeterminato.

Marcello Pacifico: “Se le cose stanno così – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – al compimento dell’opera, per salvare la scuola dal caos assicurato in corrispondenza dell’inizio del prossimo anno scolastico, mancano solo pochi tasselli: il primo è quello di permettere l’immissione in ruolo su graduatorie d’istituto. Non utilizzarle per le stabilizzazioni sarebbe un peccato capitale, perché lascerebbe tantissimi posti ai precari senza esperienza, da individuare tramite Mad, e renderebbe inutile anche quest’anno l’autorizzazione del contingente di assunzioni in ruolo da parte del ministero delle Finanze, come è accaduto nel 2018 e la scorsa estate, quando oltre la metà delle quasi 60 mila convocazioni andarono perse per mancanza di aspiranti”.

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Esami di Stato 2020 e rientro a scuola di settembre, Miur raccoglie istanze sindacati

Prosegue il lavoro sui Protocolli di sicurezza per gli Esami di Stato della secondaria di secondo grado e per il rientro a scuola a settembre.

lucia azzolina foto facebook
Lucia Azzolina (foto: Facebook)

Ieri la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e il Comitato tecnico-scientifico, presieduto dal dottor Agostino Miozzo, hanno incontrato in videoconferenza le Organizzazioni sindacali per ascoltare le loro proposte.
​​​​​​​”Stiamo raccogliendo – sottolinea Azzolina – tutte le istanze. Servono proposte concrete, dobbiamo essere operativi, andare veloci e chiudere quanto prima i Protocolli. Abbiamo davanti una sfida importante: lavorando insieme possiamo riportare a scuola in sicurezza personale e studenti”.

(fonte: Miur)

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Rientro a scuola, la viceministra: “Incrementare il corpo docente”

foto verna ascani odg

Il Governo sta verificando la possibilità di incrementare l’organico del corpo docente, in vista del rientro a settembre con classi divise ma in presenza fino alla scuola media compresa: l’idea, prospettata alcuni giorni fa dall’Anief, è stata annunciata oggi dalla viceministra Anna Ascani, durante un’intervista a Skytg24. La rappresentante del Governo Conte, però, ha anche detto che si vorrebbero affidare parti di queste attività educative a enti del Terzo Settore e associazioni. E che alle superiori si continuerà la didattica a distanza.

aula scuola generica

L’INTERVENTO DELLA VICEMINISTRA

“Ci stiamo confrontando anche con il ministero dell’Economia per capire in che misura noi potremo contare su un ampliamento di organico”, ha oggi detto la viceministra Anna Ascani per poi anche specificare che “per noi conta avere un organico potenziato, perché naturalmente è quello che ci permette di organizzare più attività”.

Dalla rappresentante del Governo, però, è stata rilasciata pure una dichiarazione che merita degli approfondimenti: “Avremo sicuramente bisogno – ha detto Ascani – di professionalità specializzate per le nuove attività. Naturalmente i Comuni hanno anche delle relazioni importanti con enti del Terzo Settore e associazioni che possono farsi carico di un pezzetto di queste attività educative, però per noi conta avere un organico potenziato, perché naturalmente è quello che ci permette di organizzare più attività”.

Come desta qualche perplessità il destino che si sta programmando per gli studenti delle scuole superiori: “probabilmente in questo caso – ha annunciato Ascani – la didattica a distanza continuerà a essere una parte del loro curriculum. L’attività in presenza sarà di meno rispetto al passato e sarà integrata con la didattica a distanza, che soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado ha funzionato meglio”.

LA POSIZIONE DEL SINDACATO

Secondo Anief, qualsiasi tipo di rientro in classe non può prescindere dalla conferma dei contratti in essere e dall’ampliamento dell’organico del personale docente e Ata: il giovane sindacato ha calcolato che a settembre, poiché fino alla terza media compresa si dovranno prevedere gruppi-classe di non oltre 15 alunni o comunque sdoppiare le classi, come ha ammesso oggi la viceministra Anna Ascani, serviranno almeno 15 mila docenti aggiuntivi per ogni annualità. A questi si dovranno aggiungere 5 mila Ata, che si dovranno occupare soprattutto di una sorveglianza ed assistenza maggiorata per assolvere alle norme sanitarie e sui distanziamenti. Essendo 11 le annualità scolastiche da coprire, dall’infanzia alle medie, per quasi 6 milioni di alunni complessivi, il conteggio dell’organico potenziato arriva a quota 200 mila: 160 mila docenti e 40 mila Ata.

“A settembre bisognerà affidare gli alunni ai docenti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -: certo, a quelle lezioni possono essere presenti esperti esterni, sempre con il lasciapassare degli organi collegiali della scuola, ma non pensiamo di affidare gruppi di alunni, peraltro in tenerissima età perché vanno dai 3 gli 11 anni, a persone che non siano insegnanti. Si tratterebbe di una grave lesione del diritto allo studio: proprio nei mesi del recupero delle conoscenze non acquisite, per via del coronavirus, si produrrebbe per tre giorni a settimana un servizio che non è scuola. E non diciamo subito di no”.

Proprio per garantire un rientro a settembre degli alunni senza perdere continuità didattica e ulteriore formazione, Anief si è fatta da tramite per presentare alla VII Commissione del Senato una serie di emendamenti al decreto legge n. 22 sulla Scuola che nei prossimi giorni saranno esaminati dai senatori in vista della conversione finale in legge.

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