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Nuova maturità 2019, si arrichiscono con dettagli sull’orale le FAQ del Miur

Sul sito del Miur, nell’apposita sezione legata agli Esami di Stato, si arricchisce l’area FAQ (Frequently Asked Questions) particolarmente seguita da studenti e docenti che sono in procinto di affrontare la nuova maturità 2019. Si tratta di argomenti legati soprattutto alla prova orale che desta ancora parecchia curiosità: se tutto o quasi si è ormai compreso delle due prove scritte, meno invece sono le informazioni chiare riguardanti il colloquio finale. Ne riportiamo alcune.

Chi preparerà le buste per la prova orale? 
Sarà la Commissione stessa a predisporle, in un’apposita sessione di lavoro. Nelle buste vi saranno materiali utili per poter avviare il colloquio. La scelta dei materiali (testi, documenti, progetti, problemi) sarà effettuata tenendo conto della specificità dell’indirizzo e del percorso effettivamente svolto nella classe secondo le indicazioni fornite dal Consiglio di Classe nel documento che sarà predisposto entro il 15 maggio, proprio in vista dell’Esame di Stato.

Fornirete esempi di come si svolgerà l’orale?
Il Ministero predisporrà esempi significativi delle tipologie di materiali simili a quelli che potrebbero essere proposti all’orale dalle singole commissioni che dovranno tenere conto dello specifico percorso della classe.

Come funziona il meccanismo delle buste?
Ogni commissione preparerà un numero di buste pari al numero dei candidati, più due. Ad esempio per una classe di 20 studenti, le buste saranno 22. Ciascuno studente potrà dunque sempre scegliere tra un terna di buste. Dal primo all’ultimo candidato. Saranno così garantite trasparenza e pari opportunità a tutti.

Cosa troveranno gli studenti nelle buste? 
Ci saranno materiali che forniranno uno spunto per l’avvio del colloquio. Un testo poetico o in prosa, un quadro, una fotografia, un’immagine tratta da libri, un articolo di giornale, una tabella con dei dati da commentare, un grafico, uno spunto progettuale, una situazione problematica da affrontare: sono tutti esempi che di ciò che le commissioni potranno scegliere per introdurre un percorso integrato e trasversale che permetta di affrontare lo specifico contenuto delle discipline.

In che modo l’Alternanza Scuola-Lavoro rientra nell’orale? 
Il candidato all’orale potrà illustrare l’esperienza svolta nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento tramite una relazione e/o un elaborato multimediale.

Che cosa potrà essere chiesto per Cittadinanza e Costituzione? 
L’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione è basato sullo svolgimento di attività (percorsi, progetti, etc.) finalizzate a sviluppare le competenze di cittadinanza in diversi ambiti, come, a puro titolo di esempio, educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, etc. Tutti i Consigli di Classe, nell’ambito del documento del 15 maggio che raccoglie quanto svolto dalla classe, evidenzieranno e descriveranno tali percorsi, che saranno poi oggetto di una sezione specifica del colloquio.

L’elenco completo è disponibile a questo link.

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Scuole Sicure: 4,2 milioni di euro per contrastare la diffusione di droghe tra gli studenti

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini (foto: "© European Union 2017 - European Parliament").

Con la circolare del 20 aprile 2019, il Ministero dell’Interno ha dato il via libera a Scuole Sicure2019/2020: 100 i comuni interessati per 18 regioni, 4,2 milioni di euro le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Interno.

I comuni interessati dovranno presentare la richiesta di finanziamento alla Prefettura entro il prossimo 31 maggio.

Il contributo, che si compone di una quota fissa di 20.000€ identica per tutti e di una quota variabile commisurata alla  popolazione residente al 1° Gennaio 2018 potrà essere destinato nel prossimo anno scolastico alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza (che non abbiamo già beneficiato di forme di contribuzione pubblica), all’assunzione a tempo determinato di agenti di Polizia locale, al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale della Polizia locale, all’acquisto di mezzi ed attrezzature e alla promozione di campagne informative volte alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Salvini: droga emergenza nazionale

“La droga è una emergenza nazionale, sono pronto a convocare i rappresentanti delle comunità e di tutti i soggetti interessati. Chi pensa che la droga non sia un problema sbaglia di grosso, soprattutto nei dintorni delle scuole. I venditori di morte vanno colpiti e contrastati duramente”. A proposito di Scuole Sicure, il ministro precisa: “Confermiamo l’impegno concreto a favore degli amministratori locali, rafforzando un’iniziativa che abbiamo inaugurato un anno fa, dedicando risorse specifiche per contrastare gli spacciatori vicino alle scuole.  Siamo sempre più attenti alle esigenze del territorio. Con il Decreto sicurezza abbiamo dato più poteri e fondi ai sindaci, abbiamo iniziato a rafforzare tutte le questure d’Italia e abbiamo dato risorse aggiuntive per la videosorveglianza dei Comuni, per la Province, per i paesi sotto i 20mila abitanti. E oggi continuiamo in questa direzione. Dalle parole ai fatti”. Così il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini in un c.s.

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TFA Sostegno, UIL Scuola: “Concorsi, perché affidarli alle università?”

“Non sono più casi isolati le segnalazioni che giungono da Puglia, Calabria, in parte anche dalla Campania, sulle criticità registrate nella gestione delle prime prove per il conseguimento della specializzazione sul sostegno nella scuola primaria e media di primo grado”. Lo afferma UIL Scuola in un comunicato stampa.

“Situazione di grave disagio per 500 aspiranti insegnanti di sostegno della provincia di Bari, costretti a tornare a casa senza aver potuto effettuare la prova. Nel caso specifico, sembra trattarsi solo di carenza di comunicazione: la prova slitterà di qualche giorno ma il problema di approssimazione e cattiva gestione resta”.

“Le segnalazioni dei casi di disservizio crescono: una docente in servizio in provincia di Mantova, solo per fare un esempio, dopo aver affrontato un viaggio di dieci ore si è presentata per sostenere la prova all’Università della Calabria ma, in corso d’opera, la prova è stata annullata perché i moduli con le domande di alcuni candidati erano incompleti. In questo caso le prove sono state annullate dopo 40 minuti dal loro inizio, quando la commissione si è resa conto di non avere altre stampe utilizzabili. Questo al primo grado”.

“Per non parlare della gestione del test pre-selettivo, a Napoli, alla Mostra d’Oltremare: oltre 2.000 candidati ammassati dalle otto di mattina fuori dalla Mostra, alle 9.30 sono riusciti a sistemarsi sui banchi e solo alle 11.00 hanno potuto svolgere la prova”.

“E siamo solo all’inizio – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. Va bene i concorsi  ma perché devono essere sempre le università a gestirli? La scuola, comunità educante, ha al proprio interno, non solo le risorse professionali, strumentali e logistiche, ma anche le energie e risorse per rispondere alle domande sempre più pressanti di formazione specifica non accademica”.

“Bisogna mettere fine a questo commercio. Alla fine ci guadagnano solo le università e ci rimettono sempre i precari. Bisogna riportare il tutto all’interno della scuola”.

“Si tratta di un groviglio di burocrazia, incapacità e un sistema surrettizio  di finanziamento che grava sui disoccupati e sulle loro famiglie, visto che prima ancora della tassa di frequenza, peraltro – ribadisce Turi – salata e variabile da Università ad Università – i candidati hanno sborsato mediamente circa 200 euro per sostenere le prove preselettive che si dimostrano inefficaci”.

Secondo la UIL questa è “l’ennesima prova che sul reclutamento e sulla mistica dei concorsi, come unico metodo certo di selezione, sia necessario un ripensamento o almeno il dubbio che il sistema abbia bisogno di qualche modifica sostanziale e funzionale. Anche i fatti della Regione Umbria e i ricorsi che si stanno affacciando,  riferiti al recente concorso per dirigenti scolastici sono un esempio che dovrebbe fare riflettere”.

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Autonomia differenziata, l’appello di FLC Cgil: “Il Governo si fermi”

flc cgil logo

“Apprendiamo che la maggioranza parlamentare, nella risoluzione che accompagna il Documento di Economia e Finanza (DEF), ha chiesto al Governo l’impegno a portare a termine il percorso di autonomia differenziata a favore delle regioni che ne hanno fatto richiesta”. Così apre la nota stampa della FLC Cgil che, in vista dello sciopero generale del 17 maggio, lancia un appello che si può sottoscrivere online per chiedere un ripensamento al Governo sul tema dell’autonomia differenziata. “Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”, commentano dal sindacato.

L’appello è qui.

“Abbiamo detto al Ministro Bussetti e all’intero governo, così come ai rappresentanti dei partiti di maggioranza, che la scuola, l’università, la ricerca, l’AFAM, non ci stanno – continua la FLC – Non ci stanno alla disgregazione dell’istruzione nazionale e alla regionalizzazione dei processi pedagogico didattici alla base del progetto di autonomia differenziata. Non ci stanno alla regionalizzazione dei diritti, che non possono essere un bene limitato al luogo dove si vive. Il diritto all’istruzione deve essere garantito in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, cosa che già oggi avviene a fatica. Questa pervicace persistenza nell’errore, in contrasto con il sentire dei lavoratori della Conoscenza del nostro Paese, merita una sola risposta: la lotta. Il 17 maggio 2019, giornata nazionale di sciopero, sarà il primo passo. E non sarà certamente l’ultimo”.

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Calabria: sicurezza edifici scolastici, l’appello della senatrice Granato (M5S)

bianca laura granato m5s

La nostra regione è zona 1 per rischio sismico. Oltre il 50 % degli edifici scolastici non è a norma, sia per la vetustà degli edifici sia perché le disposizioni in materia vengono continuamente aggiornate“. Lo denuncia la calabrese Bianca Laura Granato, senatrice in quota Movimento 5 Stelle, in un lungo post su Facebook.

“Tante- aggiunge – sono le misure a cui hanno accesso gli enti locali per l’edilizia scolastica e quella antisismica. Basta avere la capacità tecnica e la volontà di partecipare ai progetti per captare queste risorse. Bisogna che comuni e regioni attivino. Esistono anche dei mutui trentennali con oneri di ammortamento a totale carico dello stato che le regioni possono accendere presso la Banca Europea degli Investimenti per intervenire su tutti gli edifici. Quanti soldi spendono gli enti locali per gli esosi affitti ai proprietari degli immobili che ospitano scuole non idonee e malsicure? E quanto incide la volontà politica di favorire questi proprietari nella mancata soluzione a questi problemi?”.

“Diamoci una mossa ! Siamo la Regione fanalino di coda d’Italia!” è il suo appello finale.

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Gli auguri di Pasqua del ministro Bussetti

Marco Bussetti Miur Ministro

Come da tradizione, il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha voluto anche quest’anno rivolgere i suoi auguri a tutti i protagonisti del comparto scuola. Questa la lettera integrale rivolta alle scuole.

La Pasqua è simbolo di speranza e rinascita. Le celebrazioni pasquali rendono manifesto che ciò che contraddistingue la bellezza della vita umana è l’amore.

Ciascuno di noi, nella misura del possibile, può e deve assumersi la responsabilità del bene del prossimo. Amare l’altro significa farlo crescere e consentirgli di esistere al massimo delle proprie potenzialità affinché possa essere felice.

La speranza è legata alla dimensione del futuro. La scuola assolve alla missione di aprire ai nostri giovani la strada della libertà. Educare vuole dire consentire al ragazzo di dar forma ai propri desideri, alle proprie passioni, alle attitudini individuali affinché possa avere dignità di persona e possa essere un cittadino proteso a fare il bene della società cui appartiene.

Auguro una Pasqua di pace e serenità agli studenti, che sono il cuore pulsante della scuola, e a tutti coloro che dedicano quotidianamente le loro energie per formarli ed educarli: dirigenti scolastici, docenti, personale ATA, organizzazioni sindacali, associazioni dei genitori, istituzioni, forze dell’ordine e personale degli Uffici Scolastici Regionali e Territoriali.

Auspico che in questi giorni di festa possiate trovare il tempo per riposarVi e prepararVi al meglio all’ultimo periodo dell’anno scolastico.

Buona Pasqua a tutti!

Il Ministro 
Marco Bussetti   

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Educazione Civica: in Parlamento c’è l’accordo per estenderla a tutte le classi, ma non convince

La soluzione trovata in VII Commissione di Montecitorio, quella di introdurre il voto in pagella senza trasformarla in materia, è confusionaria e non serve. Anief lo aveva detto in Parlamento: bisogna ripristinare almeno due ore in più obbligatorie e ridare dignità a una materia fondamentale per costruire un cittadino italiano in Europa. 

Il compromesso raggiunto in Commissione cultura alla Camera sul testo “verrà votato in Aula a partire dal 29 aprile e potrebbe essere approvato prima delle elezioni europee”.

“I buoni propositi del Governo e del Parlamento si infrangono, uno dopo l’altro, sulle rigidità del Ministero dell’Economia: anche il ritorno dell’Educazione civica sui banchi di tutte le classi italiane rientra in questa regola”, è il commento di Anief.

“L’accordo inutile”

La Commissione Cultura della Camera ha previsto che dal prossimo 1° settembre la disciplina verrà introdotta nelle classi che vanno dalla prima della primaria alla quinta superiore: solo che, sottolinea il Corriere della Sera, “la legge è molto meno ambiziosa delle promesse fatte in questi mesi: un’ora in più nel curriculum sarebbe stata troppo costosa, l’ipotesi di ricavare un’ora settimanale a scapito di altre materie sarebbe stato politicamente improponibile senza scatenare proteste di esperti e insegnanti. Dunque la «conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni comunitarie» sarà un «insegnamento trasversale». Cioè ogni scuola ricaverà 33 ore annuali per insegnare i «principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona», prendendo ore un po’ da tutte le altre materie, come il consiglio di istituto riterrà più utile”. 

“Il testo in discussione – scrive ancora il quotidiano nazionale – ripete più volte che non «devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Cioè si farà usando i docenti della classe e l’organico dell’autonomia, cioè quegli insegnanti senza cattedra che sono a disposizione nelle scuole dopo la riforma Renzi: molti di loro sono tra l’altro abilitati (alle superiori) per l’area giuridica e dunque avrebbero le competenze adatte. Comunque la legge prevede dal 2020 un fondo di quattro milioni per la formazione dei docenti. L’insegnamento potrà essere anche affidato a più insegnanti in contitolarità, ma ci sarà un coordinatore («al quale non sono dovuti compensi o indennità» per questo incarico) per ogni classe che dovrà dare un «voto in decimi» ad ogni alunno”.

Il sindacato: “Non si fa così”

“Riteniamo inaccettabile questo modo di procedere – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché non si può pensare di introdurre una disciplina solo inglobandola all’interno di altre. E, oltretutto, affidando l’insegnamento ai docenti che, più o meno casualmente, possono essere presenti nell’istituto in qualità di docenti di potenziamento oppure soprannumerari. E se questi docenti non dovessero essere presenti? Chi insegnerà l’Educazione civica? Ci sono palese violazioni dello stato giuridico dei docenti, della libertà d’insegnamento e dello stesso contratto collettivo nazionale. Chi ha deciso questa soluzione non conosce la scuola perché sa che da sempre alcune competenze relative all’educazione civica sono patrimonio trasversale di tutte le materie. In questo modo si fa soltanto confusione e tanta propaganda. 

Per Anief il provvedimento introdotto rappresenta solo un minimo segno di apertura del Governo verso il problema. Ma dove essere fatto molto di più. I contenuti da introdurre sono stati segnalati nel corso di un’audizione tenuta dal giovane sindacato presso la VII Commissione Cultura della Camera lo scorso 12 marzo: il sindacato, nell’occasione, ha chiesto l’istituzione della disciplina come materia autonoma, con un minimo annuale aggiuntivo di non meno di 33 ore per la scuola primaria e 66 ore per la secondaria.

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Telecamere e impronte, il no secco della UIL Scuola

videocamera di sorveglianza scuole

“Le misure della PA mal si applicano al sistema di istruzione che è basato su libertà e partecipazione. L’attività amministrativa ne rappresenta solo una parte. Non servono controlli ma misure concrete per risolvere i problemi più urgenti. Sarà sciopero il 17 maggio”

Lo afferma UIL Scuola in una nota stampa. “La dirigenza scolastica è diversa  da quella amministrativa, come stiamo dicendo da tempo.  La scuola, l’istruzione e l’università sono aree di libertà  di partecipazione che non vanno viste nell’ambito della mera attività amministrativa che ne rappresenta  la minima e marginale parte”, commenta il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi.

“In presenza di un grande sciopero che il mondo della scuola sta promuovendo – aggiunge – si utilizza questa polemica per non parlare dei problemi  che vanno risolti presto, nelle scuole:  il finanziamento del contratto scaduto per tutto il personale; creare le condizioni di buon funzionamento delle segreterie scolastiche; risolvere il problema del precariato che nella scuola è diventato cronico e impedisce il buon funzionamento”.

“Sono queste le due questioni sollevate dal provvedimento sulle rilevazione biometriche –  ribadisce Turi – Siamo in presenza di un Governo confuso e senza idee che rispolvera provvedimenti del passato, pensando con la repressione e i controlli, si possano risolvere i problemi di efficienza della P.A. e del paese”.

“Parlare di furbetti nella PA  e inserire dentro anche i dirigenti scolastici,  serve a dividere, e  oscurare l’attualità che ci segnala  casi di controversa  amministrazione regionale: dallo scandalo dell’Umbria a quello del Veneto”.

“La scuola è una delle istituzioni che meglio ha retto in questo paese e che ha bisogno di avere supporti e solidarietà della società civile – sottolinea Turi – quella società civile che in questi giorni sottoscrive, nelle città, in modo convinto, il documento che i sindacati della scuola stanno proponendo contro la regionalizzazione  per garantire alla scuola libertà, partecipazione e democrazia”.

“Tutti valori che mal si conciliano con telecamere, controlli biometrici e burocrazie gerarchizzate”.

Il prossimo 17 maggio tutta la scuola e il mondo educativo sarà in piazza per rivendicare diritti e prerogative che si vogliono ottusamente ignorare.

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Diplomati magistrale, problemi su Istanze OnLine

Da qualche ora i docenti con diploma magistrale abilitante inseriti in Graduatoria ad Esaurimento hanno riscontrato sul sistema Polis Istanze OnLine l’anomalia di non risultare più in I fascia delle Graduatorie d’Istituto, ma di essere nuovamente inseriti in II fascia e con il punteggio 2014. Marcello Pacifico (Anief): “Ci informano che la situazione sta rientrando, ma chiediamo immediati chiarimenti al Miur e diffidiamo le Amministrazioni in caso la procedura non sia esclusivamente dovuta a modifiche transitorie di sistema finalizzate alla corretta gestione dei ricorrenti per l’imminente aggiornamento GaE”. 

Non c’è pace per i docenti in possesso di diploma magistrale abilitante: da qualche ora e senza alcun preavviso di avvio di procedimento di modifica e/o correzione del sistema Polis Istanze Online, tanti docenti si sono ritrovati inspiegabilmente cancellati dalla I fascia G.I. e inseriti nuovamente in II fascia con il punteggio posseduto nel 2014. Molti di questi docenti sono beneficiari di provvedimenti giudiziali favorevoli, anche se in via cautelare, ma addirittura la problematica è stata riscontrata con certezza anche da docenti destinatari di sentenze definitive passate in giudicato. Immediata la reazione dell’Anief che denuncia l’accaduto e invia al Miur e agli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali una espressa richiesta di chiarimenti con contestuale richiesta di ripristinare la situazione precedente, ribadendo il pieno diritto dei ricorrenti a permanere nelle Graduatorie a Esaurimento e, di conseguenza, anche nella I fascia delle Graduatorie d’Istituto. 

“Supponiamo sia solo una procedura transitoria atta a modificare il sistema Polis al fine della corretta gestione dei ricorrenti in vista dell’imminente aggiornamento delle Graduatorie e che tale situazione non sia certo definitiva – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – stiamo monitorando con costanza la problematica e ci informano che in alcune province la situazione è già tornata quella precedente con il corretto inserimento in I fascia G.I. dei ricorrenti anche su Istanze Online, ma l’Amministrazione deve informare correttamente gli interessati e fornire i dovuti chiarimenti, per questo invitiamo il Miur al rispetto delle norme sulla trasparenza delle procedure poste in essere dalla P.A.”. 

In attesa di constatare l’effettivo rientro della problematica per tutti gli interessati e di una risposta ufficiale e repentina da parte del Miur, dunque, l’Anief rassicura i propri iscritti e ribadisce che continuerà a vigilare fino a che non sarà correttamente ripristinata la situazione anche per via telematica nel pieno rispetto dei diritti degli interessati.

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FLC CGIL: Esami di Stato primo ciclo, come si svolgeranno nel 2019

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Con nota 5772 del 4 aprile 2019 del Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici sono state fornite ulteriori indicazioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato nelle scuole del primo ciclo di istruzione e alla certificazione delle competenze per l’anno scolastico 2018/2019. Lo rende noto la FLC CGIL.

Funzione di Presidente della Commissione di esame

La funzione di presidente è svolta ordinariamente dal dirigente scolastico preposto dell’istituzione scolastica (DM 741/27 art. 4 comma 3).
In caso di assenza o impedimento o di reggenza le funzioni di presidente della commissione d’esame sono assegnate ad un docente collaboratore.
Il DM 183/19 ha stabilito che

  • tra i motivi di impedimento è l’eventuale nomina del Dirigente Scolastico quale Presidente di Commissione per l’esame conclusivo del II ciclo
  • il docente collaboratore a cui viene assegnato la funzione di Presidente della Commissione, non deve necessariamente appartenere al ruolo della scuola secondaria di I grado.

Prove scritte per alunni con disabilità, con disturbi specifici di apprendimento e con altri bisogni educativi speciali (BES)

Per i candidati con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992 e con disturbo specifico dell’apprendimento certificato ai sensi della legge 170/2010, possono essere utilizzati specifici strumenti compensativi (utilizzo di supporti didattici, calcolatrice, mappe, ecc.) o possono essere attivate misure dispensative qualora già presenti rispettivamente nel PEI e nel PDP.

Per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) in possesso di una certificazione clinica, possono essere utilizzati strumenti compensativi qualora sia stato redatto un PDP che ne preveda l’utilizzo e se funzionali allo svolgimento della prova assegnata. Non sono previste, invece, misure dispensative.

Prove INVALSI

Le prove nazionali di italiano, matematica e inglese si svolgono nel periodo compreso tra il 10 e il 18 aprile 2019 secondo calendari specifici per ciascuna istituzione scolastica.
Per i candidati con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992 e con disturbo specifico dell’apprendimento certificato ai sensi della legge 170/2010, sono individuati strumenti compensativi e/o misure dispensative in coerenza con quanto previsto, rispettivamente, nel PEI e nel PDP.
In particolare

  • per gli alunni con disabilità certificata, ove non fossero sufficienti gli strumenti compensativi e/o le misure dispensative, il consiglio di classe può disporre di specifici adattamenti alla prova (comunque cartacea) o l’esonero da una o più prove
  • per gli alunni con DSA sono previsti strumenti compensativi, se indicati nel PDP e abitualmente utilizzati nel percorso scolastico. La prova di Inglese non sarà sostenuta se la certificazione del DSA prevede l’esonero dall’insegnamento delle lingue straniere o la dispensa dalla prova scritta alle lingue straniere.

Coloro che sono dispensati da una o più prove INVALSI o sostengono una o più prove differenziate in forma cartacea, non riceveranno la certificazione delle competenze rilasciata dall’INVALSI. Sarà compito del consiglio di classe integrare in sede di scrutinio finale la certificazione delle competenze rilasciata dalla scuola.

Per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) in possesso di una certificazione clinica, possono essere utilizzati strumenti compensativi qualora indicati nel PDP ed effettivamente utilizzati nel percorso didattico.
Non possono essere previste, invece, misure dispensative.

Ricordiamo che pur essendo ininfluente ai fini dell’ammissione all’Esame, il risultato conseguitodelle prove INVALSI, espresso in forma descrittiva, verrà inserito nel curriculum dello studente.

Certificazione delle competenze

Le scuole continueranno ad utilizzare i modelli di certificazioni allegati dal DM 742/17 in attesa della ridefinizione del profilo dello studente come individuato dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, in coerenza con le nuove competenze chiave europee previste dalla Raccomandazione dell’Unione Europea adottata il 22 maggio 2018.